Xbox e GameCube danno i numeri

Xbox e GameCube danno i numeri

Dopo gli scontri verbali per i due sfidanti è arrivata l'ora di confrontarsi a colpi di share e, secondo gli analisti, le vele sarebbero ben gonfie per entrambi i contendenti
Dopo gli scontri verbali per i due sfidanti è arrivata l'ora di confrontarsi a colpi di share e, secondo gli analisti, le vele sarebbero ben gonfie per entrambi i contendenti


New York (USA) – Nonostante i timori degli analisti, pare che Xbox e GameCube se la stiano cavando meglio del previsto nelle vendite.

Secondo un sondaggio di Goldman Sachs, i rivenditori americani avrebbero già dato fondo, dopo 6 giorni dal lancio , a circa il 73% delle scorte totali di Xbox e, dopo 3 giorni dal lancio , a circa il 47% di quelle di GameCube.

A tal proposito è necessario ricordare come Microsoft stimi di aver distribuito sul mercato circa 300.000 Xbox contro le 700.000 console targate Nintendo: ne deriva che, tradotte in cifra, le percentuali fornite da Sachs parlano di circa 220.000 Xbox e di circa 330.000 GameCube vendute.

Al momento né Microsoft né Nintendo hanno fornito dati di vendita ufficiali.

Gli analisti ritengono questi risultati positivi, soprattutto per GameCube, il cui lancio americano è avvenuto quasi in sordina rispetto a quello, ben più chiassoso, di Xbox, e che in Giappone non ha fatto registrare dati di vendita particolarmente entusiasmanti.

Sulla scia dell’ottimismo, il colosso giapponese dell’intrattenimento ha deciso proprio ieri di incrementare il numero di GameCube da consegnare al mercato nord americano, portandolo dalle previste 1,1 milioni di unità a 1,3 milioni, una cifra molto vicina agli 1,5 milioni di Xbox promesse da Microsoft (nel caso ottimale).

Proprio di recente Nintendo ha annunciato un incremento nei profitti di oltre il 14%, un’accelerazione che l’azienda ha motivato con il grande successo del Game Boy nei paesi oltreoceano e con il sensibile calo dei prezzi dei componenti.

Nonostante sia Microsoft sia Nintendo contino di rilasciare, da qui alla fine dell’anno, circa 100.000 unità a settimana, gli analisti sostengono che le quantità di console sul mercato sarà largamente sottodimensionata rispetto alla domanda.

Questi primi indicatori, tutti in positivo, vanno a vantaggio non soltanto dei produttori di console ma anche e soprattutto dei produttori di giochi e di accessori.

Secondo alcuni osservatori economici, i tragici fatti dell’11 settembre, al contrario di quanto si fosse pensato inizialmente, non influiranno negativamente sul mercato videoludico: questo perché – spiegano gli analisti – gli americani tendono a passare maggior tempo nelle proprie case e, di conseguenza, a cercare maggiori svaghi all’interno delle mura domestiche.

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Pubblicato il 22 nov 2001
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