Flat contro il digital divide

Flat contro il digital divide

di A. Longo - Dove l'Adsl non arriva, in casa o su una panchina, via satellite e via Umts. Navigare a costi fissi, o quasi, su banda larga mobile: partono le prime offerte. Un'alternativa possibile?
di A. Longo - Dove l'Adsl non arriva, in casa o su una panchina, via satellite e via Umts. Navigare a costi fissi, o quasi, su banda larga mobile: partono le prime offerte. Un'alternativa possibile?

Roma – A dare conforto e ristoro ai diseredati dell’Adsl ci provano adesso nuove offerte, che hanno in comune due parole magiche: flat rate e rete mobile.

C’è da ottobre l’idea di Clic, unica nel suo genere. Unisce reti satellitari e Umts: le prime, monodirezionali, sono usate per il download; le seconde, per l’upload dei dati. “Il vantaggio, rispetto a un servizio satellitare bidirezionale, sono i costi : riusciamo a stare sotto i 70 euro flat rate”, dice a Punto Informatico Daniele Malavasi, titolare di Clic.

Le offerte satellitari bidirezionali hanno canoni invece cari più del doppio e costi di attivazione da mille euro in su. Quella di Clic è tuttavia un’offerta ancora in divenire: “Da novembre abbiamo messo a disposizione 1.500 account, che stiamo vendendo al ritmo di 150 al giorno. L’offerta per tutti sarà lanciata quindi entro Natale”.

I profili disponibili sono adesso quattro, tutti con 2 Mbps in download (tramite parabola) e 384 Kbps in upload, via modem Umts/Gprs, che “abbiamo creato noi; non ce n’erano sul mercato”. I modem Umts sono infatti di solito integrati soltanto in videofonini o schede PCMCIA. Parabola e modem fanno parte di un kit fornito da Clic, al costo di “circa 500 euro. Ma da novembre abbiamo anche un nuovo kit, a 350 euro, rivolto a chi vuole navigare in mobilità. Include una mini parabola, di 38 centimetri di diametro e pochi etti di peso. Può essere appoggiata o fissata ovunque ci sia un po’ di visuale di cielo libero verso sud: su un davanzale, su un tavolo in giardino, sul cofano di un’auto”. Lo svantaggio, rispetto al kit normale, è che “la ricezione è un po’ meno buona”.

Ma anche la parabola standard può essere spostata con relativa facilità di casa in casa, secondo Clic, poiché “ha circa 50 centimetri di diametro e si installa in poco tempo”. Certo, in questo caso la parola mobilità non va presa alla lettera: le offerte di Clic sono fatte per navigare da fermi; non in auto o in treno. “Però, secondo i nostri sperimenti, fino a una velocità di 50 chilometri orari il segnale satellitare resta attivo”. È dunque la connessione satellitare un limite alla mobilità, che è quindi prerogativa di offerte basate soltanto su reti Gprs o Umts.

Un altro limite delle offerte di Clic è la copertura Umts, “che però è presente in alcune zone non raggiunte da Adsl e quindi ne è un sostituto ideale, per alcuni utenti. Ma anche con il Gprs si può andare bene: riusciamo a dare una velocità teorica di 171 Kbps”. Com’è possibile? “Con le nostre offerte si usa la rete mobile soltanto per l’upload, a differenza di quando ci si connette tramite telefonino o scheda Pcmcia. Si riesce quindi a sfruttare al massimo la banda teorica Gprs, che altrimenti sarebbe divisa tra i due canali”. È lo stesso principio che permette a Clic di fare un’offerta flat nonostante il costo elevato della banda di rete mobile (da 4 a 6 euro al MB).

Il cerchio della flat, tuttavia, non si chiude del tutto. Al momento le offerte di Clic limitano il traffico di upload: variabile a seconda il profilo scelto, c’è un tetto massimo di MB inviabili in un mese. “Ma l’operatore Umts con cui siamo in accordi e il cui nome non posso ancora rivelare ci dovrebbe concedere a dicembre la possibilità di lanciare flat rate totali, prive di tetti in upload”, dice Malavasi. “Gli abbiamo dimostrato, infatti, che le nostre connessioni occupano in upload soltanto uno slot di rete, contro i quattro presi da un videofonino. La banda Umts è sfruttata in minima parte: la usiamo soltanto per la richiesta e l’invio puro dei dati. Anche il traffico di ritorno, che accompagna l’upload e va verso l’utente- per la correzione degli errori, per esempio- è fatto via satellite”.

Il traguardo successivo sarà in primavera: “Lanceremo una periferica completa, che è sia parabola sia modem Umts”. “E forse avremo già allora la velocità dell’Umts 2, fino a 1 Mbps: a dicembre cominceremo le sperimentazioni”.

Sono novità, insomma, che fanno leva sul fenomeno Umts. Una rete che in questi mesi sta giungendo a maturità, in Italia: a novembre è giunta a coprire il 68 e il 60,6 per cento della popolazione, con Tre e con Vodafone rispettivamente. Inoltre, quanto più cresce il numero degli utenti Umts, tanto migliori sono le economie di scala; gli operatori possono quindi cominciare ad abbassare i prezzi e a lanciare le prime offerte “quasi flat” per i dati. Eccole. Nascono così, tra ottobre e novembre, le quasi flat Umts/Gprs di Tre e di Wind.
La prima, che funziona tramite scheda Pcmcia, al costo di 20,84 euro al mese permette di trasferire fino a 25 MB al giorno. Più generosa appare l’offerta di Wind: con 20 euro al mese è possibile trasferire fino all’equivalente di 1.000 euro in traffico dati di qualsiasi tipo (Gprs o Umts, Wap, Web, I-mode, Mms); sul cellulare o su un computer che vi è collegato.

Ma al momento è meno impegnativo per Wind che per Tre lanciare una flat rate di questo tipo. L’Umts di Wind copre infatti soltanto 15 città, contro le 1.200 di Tre. Non solo: Wind con una mano dà e con l’altra toglie. A novembre, pochi giorni dopo il lancio dell’Umts, ha infatti abolito quella che era la sola flat rate Gprs totale disponibile in Italia e che aveva, per di più, un prezzo piuttosto basso (19 euro al mese, senza limiti).

Una mossa in controtendenza? Macché; sembra piuttosto finalizzata a spingere l’utente verso l’Umts. Un Umts ancora in fasce, però, che fuori dalle grandi città prenderà le usate vesti di un Gprs. Si può dire, quindi, che c’è ancora bene o male un’offerta flat rate Gprs di Wind. Ma solo per chi compra un cellulare Umts. Va detto, però, come conferma un portavoce dell’operatore, che i vecchi utenti della flat Gprs potranno continuare a usarla (sul sito sono definiti “fortunati”; già, si sono mossi prima che impazzasse la moda dell’Umts).

Resta una speranza: “In primavera lanceremo una nuova flat rate Gprs, con prezzi molto aggressivi”. Si vedrà, ma è presumibile che l’offerta ne uscirà mutilata e non sarà più “totale”. Nel frattempo, una soluzione potrebbe essere acquistare una scheda Pcmcia di Tre (in promozione, costa 49 euro) e sfruttarla per navigare in Umts o Gprs. Stando però attenti a non sforare i 25 MB giornalieri.

Sono comunque attive le flat-rate Gprs di alcuni Isp che hanno fatto accordi con Wind e basate su Sim solo dati. Quella di Aruba è la più economica (ma costa quasi il doppio rispetto alla vecchia flat di Wind), mentre quella di MC-link include anche un Ip personale.

Alessandro Longo

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 22 nov 2004
Link copiato negli appunti