L'Università contro i brevetti sul software

L'Università contro i brevetti sul software

Una mozione assai critica sulla proposta di direttiva di cui si parla in questi giorni in Europa è stata firmata dai membri del Consiglio del dipartimento di Scienze dell'informazione di Bologna
Una mozione assai critica sulla proposta di direttiva di cui si parla in questi giorni in Europa è stata firmata dai membri del Consiglio del dipartimento di Scienze dell'informazione di Bologna


Bologna – Un importante gruppo di accademici italiani ha deciso di esprimersi con forza contro la direttiva europea sui brevetti sul software, una direttiva contestata da molte parti ma che ancora incombe sul Vecchio Continente. Il Consiglio del dipartimento di Scienze dell’informazione dell’Università di Bologna nei giorni scorsi ha infatti approvato all’unanimità una mozione rivolta al Governo e mirata a sostenere un impegno concreto dell’Italia per la bocciatura della proposta .

“Il Dipartimento – si legge in una nota – esprime una posizione fortemente critica sulla direttiva Brevettabilità delle Computer Implemented Inventions così come proposta dal Consiglio di Europa”

Ma ecco di seguito il testo della mozione:

“Il Dipartimento di Scienze dell’Informazione dell’Università di Bologna
IN MERITO
alla proposta di Direttiva Comunitaria n. 2002/0047 avente titolo “on the patentability of computer-implemented inventions”

PREMESSO
– che il Parlamento Europeo dopo un anno di lavoro delle commissioni Cultura e Industria in seduta plenaria in prima lettura ha approvato il testo del provvedimento con numerosi e fondamentali emendamenti (24 settembre 2003);
– che il 18 maggio 2004 il consiglio dei Ministri dell’Unione ha dato una approvazione tecnica ad un testo che di fatto annulla i limiti imposti alla brevettabilità del software contenuti nel testo dell’europarlamento;
– che il Ministro Stanca e il sottosegretario Baldassarri con delega all’informatica hanno espresso una posizione fortemente critica sul provvedimento;
– che già nella riunione del 18 maggio 2004 i rappresentanti Italiani ministri Buttiglione e Moratti si sono astenuti a seguito anche della lettera del Ministro Stanca;
– che la Polonia con voto del 16 novembre 2004 ha ritirato l’appoggio alla decisione politica rilevando ambiguità e contraddizioni nel testo;
– che la forte discordanza di contenuti mette in luce la necessità di una approfondita discussione sui metodi di protezione del software e sugli effetti delle decisioni nella economia nazionale e dell’Unione;
– che l’Ufficio Europeo dei Brevetti ha già rilasciato numerosissimi brevetti sul software in disaccordo con le normative attuali, molti dei quali tutelano componenti software di uso comune;
– che famosi studiosi si sono espressi criticamente sulla brevettabilità del software;
– che numerosi sviluppatori di software, software house, associazioni di sviluppatori, piccole e medie imprese hanno manifestato contro questa direttiva

CHIEDE
al Governo Italiano, in particolare ai Ministri Stanca e Marzano competenti per materia, di non approvare l’accordo tecnico del 18 maggio nel voto politico che si dovrà tenere in un prossimo Consiglio di Europa e ad iniziare un confronto aperto con le Università e le realtà economiche dell’Unione per trovare le forme migliori di tutela.

Riferimenti:
Lettera del Prof. Knuth all’Ufficio Brevetti Statunitense
Posizione del Prof. Ullman
Posizione del Prof. Di Cosmo
Lettera di Linus Torvalds e Alan Cox al presidente del Parlamento Europeo
Decisione del Governo Polacco
Petizione di oltre 396000 persone e aziende per difendere la versione emendata dall’europarlamento

Per ricostruire l’intera vicenda della proposta di direttiva è anche possibile scorrere l’archivio di Punto Informatico .

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Pubblicato il
26 nov 2004
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