Giappone, prima condanna per il P2P

Giappone, prima condanna per il P2P

Tre anni di carcere con sospensiva della pena. Così viene punito un utente dei sistemi di file sharing che aveva condiviso una manciata di film. Sotto processo anche il creatore di Winny, P2P cifrato
Tre anni di carcere con sospensiva della pena. Così viene punito un utente dei sistemi di file sharing che aveva condiviso una manciata di film. Sotto processo anche il creatore di Winny, P2P cifrato


Kyoto (Giappone) – Una sentenza dura che vuole essere di esempio per tutti, ma anche una sentenza mite, visto che prevede la sospensiva della pena: così si può definire la prima condanna in Giappone emessa contro un utente delle piattaforme peer-to-peer che aveva posto in condivisione alcuni file contenti film ed era stato arrestato alla fine dello scorso anno .

Nelle scorse ore il Tribunale di Kyoto ha decretato che il 42enne Yoshihiro Inoue è colpevole di un reato, quello della diffusione di film via Internet senza autorizzazione, che gli costerà tre anni di carcere. La severità è assai mitigata dal fatto che, sebbene sporchi la fedina penale di Inoue, la sentenza prevede anche la sospensione della pena. Va quindi letta come una sorta di avvertimento per gli utenti nipponici nonché, forse, come un voler concedere qualcosa, senza esagerare, all’industria del cinema.

Il giudice che ha presieduto il tribunale, stando a quanto riferito dalla stampa locale, ha voluto sottolineare il fatto che la distribuzione di file protetti su Internet rappresenta un grave colpo inferto alla tutela della proprietà intellettuale .

Di interesse segnalare che sarà lo stesso tribunale a doversi pronunciare, in data da definire, su un caso di grande importanza, quello di Isamu Kaneko, inventore del sistema di condivisione Winny arrestato lo scorso maggio .

Kaneko, che a settembre si è dichiarato innocente , ha dalla sua parte la grande pubblicità che è stata fatta attorno all’indagine che ha portato al suo arresto. Più volte i suoi avvocati hanno potuto dichiarare ai giornali come l’intera comunità degli sviluppatori nipponici è in allarme , visto che si rischia il carcere per il solo fatto di aver realizzato un programma di per sé del tutto innocuo, che agevola lo scambio di file di qualunque genere tra utenti Internet. Oggi Kaneko, libero su cauzione di 5 milioni di yen (circa 38mila euro), può contare sull’appoggio anche finanziario di un altissimo numero di utenti e sviluppatori nipponici.

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Pubblicato il
1 dic 2004
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