Acacia rivendica brevetto sul Wi-Fi

Acacia rivendica brevetto sul Wi-Fi

L'azienda che sta incassando royalty per il brevetto sullo streaming ora si focalizza sulle più comuni procedure di log-on alle reti wireless. Sale la tensione
L'azienda che sta incassando royalty per il brevetto sullo streaming ora si focalizza sulle più comuni procedure di log-on alle reti wireless. Sale la tensione


Newport Beach (USA) – Un altro brevetto potrebbe far tremare il settore ICT. Questa volta si tratta di una ?patent? che tocca da vicino il Wi-Fi , la connettività wireless che sta esplodendo in tutto il Mondo e che è ormai diffusissima in molti paesi. Ad agitare un brevetto nel Wi-Fi è Acacia Research , piccola ma battagliera società californiana.

Il nome di Acacia è tutt’altro che sconosciuto alle cronache. L’azienda è infatti un inossidabile soldato della proprietà intellettuale che è già riuscita a far sborsare dobloni sonanti a centinaia di aziende per il proprio brevetto sullo streaming . Nel rivendicare quel brevetto, Acacia è riuscita a far chiudere decine di siti web e ad ottenere royalty da colossi del settore come Disney e Virgin .

Naturale, dunque, che la nuova frontiera del Wi-Fi sia vissuta ora con apprensione da tutti gli interessati. Acacia, infatti, rivendica come proprio brevetto una delle più comuni procedure di log-on utilizzate nelle reti wireless.

Acacia, contro la quale si è mossa fin qui con poco successo anche la Electronic Frontier Foundation , ha confermato di aver acquisito lo scorso luglio un brevetto che descrive come le reti wireless presentano ad utenti non ancora registrati pagine web che li ridirigono a pagine di registrazione e log-on .

Le procedure di cui al brevetto 6.226.677 (vedi Us Trademark and Patent Office , che apparteneva alla piccola LodgeNet Entertainment Corporation, sono oggi utilizzate ampliamente nelle reti pubbliche come quelle installate presso stazioni, aeroporti ed alberghi.

A suo tempo, all’inizio del 1999, LodgeNet aveva registrato il brevetto anche a livello internazionale (numero: G06F 013/00).

Ai reporter Acacia ha confermato che da circa due mesi ha iniziato i negoziati con una serie di soggetti, ossia operatori, che a suo dire dovranno pagarle una royalty per l’utilizzo delle tipiche procedure di accesso alle reti Wi-Fi.

Ma non è finita qui. Il boss dell’azienda, Rob Berman, ha già spiegato che sebbene nessuna società abbia ancora firmato accordi sul Wi-Fi, sono ormai centinaia quelle che l’hanno fatto per lo streaming. “Ma noi siamo sempre alla ricerca – ha dichiarato – di acquistare nuovi brevetti e ne stiamo considerando proprio adesso una serie in diversi settori, non necessariamente soltanto Internet”. Mondo avvisato mezzo salvato.

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Pubblicato il
2 dic 2004
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