Molto più che nano, nano nano

Molto più che nano, nano nano

Costerà 100 milioni di dollari e sarà il primo microscopio al mondo capace di mettere a fuoco qualcosa di molto più piccolo di un atomo di idrogeno. Un passo avanti fondamentale per le nanotecnologie
Costerà 100 milioni di dollari e sarà il primo microscopio al mondo capace di mettere a fuoco qualcosa di molto più piccolo di un atomo di idrogeno. Un passo avanti fondamentale per le nanotecnologie

Washington (USA) – Ci sono i fondi governativi del Dipartimento dell’Energia americano a monte di uno dei più ambiziosi progetti dedicati alla ricerca nanotecnologica, quello della realizzazione di un microscopio di nuova concezione, capace di andare ben al di là degli attuali per catturare quanto c’è di più piccolo, ed oltre. In questi giorni il Dipartimento sta rendendo pubblici i nuovi partner privati del progettone.

Il Transmission Electron Aberration-corrected Microscope , per gli amici TEAM, è un monster da 100 milioni di dollari al cui sviluppo già partecipano cinque laboratori nazionali statunitensi: entro il 2007 il primo TEAM dovrebbe essere attivato presso il Lawrence Berkeley National Laboratory , uno dei più importanti laboratori governativi negli Stati Uniti.

L’interesse verso TEAM è comprensibile. Il nuovo “occhio”, infatti, sarà in grado di catturare elementi davvero piccolissimi, riuscendo ad ingrandire e mettere a fuoco dimensioni non superiori alla metà di un atomo di idrogeno, l’atomo più leggero.

Gli esperti che lavorano sul progetto TEAM ormai da diversi anni ritengono che si tratti di uno strumento essenziale per portare ancora più in là la ricerca sulle nanotecnologie, un settore sul quale da qui al 2008 il governo americano intende investire almeno 5 miliardi di dollari .

I nuovi microscopi TEAM consentiranno, spiegano i ricercatori, di indagare sulle proprietà di nanomateriali costruiti su una scala del miliardesimo di metro. Il cuore di TEAM è una lente ottica elettronica capace di superare i limiti delle lenti tradizionali, ossia i 0,5 micrometri, pari a circa un 200esimo del diametro di un capello umano.

Per andare oltre, i microscopi elettronici utilizzano campi magnetici ed elettroni invece di luce e lenti di vetro. Lo scopo finale sarà raggiunto (“ma ci vorrà tempo” – avvertono i ricercatori) quando si riuscirà ad ottenere il massimo dai nuovi microscopi, cioè una visuale pari a pochi picometri, dimensioni inferiori fino a 100 volte rispetto a quelle di un atomo.

In questa pagina sono riprodotte due immagini realizzate dall’ Argonne National Lab , uno dei centri di ricerca coinvolti nel progetto TEAM. Quella a sinistra è la migliore visuale che possa essere ottenuta di un diamante con i microscopi più avanzati oggi disponibili. Quella a destra è invece una simulazione di come la stessa superficie, anzi gli stessi atomi, saranno visibili con i nuovi TEAM.

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Pubblicato il
2 dic 2004
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