Italia, scambiavano pedoporno con Kazaa

Italia, scambiavano pedoporno con Kazaa

Una nuova indagine porta alla scoperta di un giro di decine di persone che sfruttavano il file sharing per condividere immagini illegali. I dettagli
Una nuova indagine porta alla scoperta di un giro di decine di persone che sfruttavano il file sharing per condividere immagini illegali. I dettagli


Roma – Condividevano su Internet file contenenti immagini di pornografia infantile: questa l’accusa che riguarda quasi tutte le 34 persone denunciate ieri dalle forze dell’ordine al termine di una operazione congiunta della Polizia e della Guardia di Finanza.

L’operazione, che ha portato anche all’arresto di uno degli indagati colto in flagrante mentre scaricava certe foto, è stata portata avanti con perquisizioni in 42 abitazioni, dove sono stati individuati imponenti archivi di materiale illegale. Sarebbero addirittura 4mila i gigabyte di video e fotografie pedopornografiche recuperati nel corso delle indagini.

Stando a quanto riferito dagli inquirenti, questo giro è stato individuato grazie all’esplorazione dell’uso di Kazaa da parte di alcuni soggetti. Proprio tramite Kazaa, a quanto pare, persone interessate ai medesimi materiali prendevano contatto e si organizzavano per scambiarsi i contenuti illegali in grande quantità. Da lì, tracciando gli IP, è stato facile per gli investigatori risalire agli utenti coinvolti.

In una nota le Fiamme Gialle hanno spiegato che quanto scoperto era una “ragnatela” di “soggetti che s’incontravano nei ?sotterranei? di Internet sfruttando le possibilità di connessione punto-punto dei moderni sistemi di condivisione di file, per poi scambiarsi ogni sorta di immagine che vedeva come involontari protagonisti minori senza limiti di età (addirittura in età prescolare)”.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, oltre ai supporti digitali ha anche portato al sequestro di moltissime videocassette e rullini fotografici. Video e foto a quanto pare ritraggono perlopiù bambini dell’Est europeo, come ormai sembra accadere sempre più spesso .

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Pubblicato il
7 dic 2004
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