ADSL senza linea voce, si può

ADSL senza linea voce, si può

Telecom torna sui propri passi: il meeting con i provider ha chiarito che si possono attivare linee ADSL senza linea voce. E nessuno perderà l'ADSL già attivata con questa modalità. Un successo anche per il VoIP
Telecom torna sui propri passi: il meeting con i provider ha chiarito che si possono attivare linee ADSL senza linea voce. E nessuno perderà l'ADSL già attivata con questa modalità. Un successo anche per il VoIP


Roma – Semaforo verde per le ADSL senza linea voce : sarà possibile attivarle anche dopo gennaio 2005 . E chi disdice la linea del telefono non perderà l’eventuale ADSL già attivata .

È quanto comunicato ieri ai provider, durante una riunione tra Telecom Italia e l’associazione AIIP . La questione, che tante polemiche e indignazione aveva suscitato tra i provider nelle scorse settimane, ha un finale da pantomima. “Avremmo frainteso tutto, non c’era niente di certo: ecco quanto ci ha detto il rappresentante di Telecom a quella riunione. E noi a quel punto ci siamo scambiati sguardi sbigottiti”, racconta Paolo Nuti, presidente di AIIP.

Il precedente annuncio di Telecom, eppure, sembrava non lasciare adito a dubbi. Il tono era perentorio: da gennaio 2005 l’ADSL senza voce non sarebbe più stata possibile . “E invece – continua Nuti – ora ci hanno detto che quella era solo una loro dichiarazione di intenti. Insomma, era quanto Telecom voleva tentare di fare, qualora il Garante e gli accordi tra le parti glielo avessero permesso”.

La situazione appare cambiata di colpo : prima sembrava che Telecom si arrogasse il diritto di decidere in barba alle regole del mercato e del Garante. Adesso invece il Garante e le regole tornano in primo piano. Anzi, secondo Telecom, non se ne sono mai andati. “Era sottinteso che la nostra istanza dovesse passare dal vaglio del Garante: sono queste le regole, è sempre stato così. Non capisco come sia stato possibile l’equivoco”, dice a Punto Informatico un portavoce di Telecom Italia.

Diversa è la posizione di AIIP, che applaude al Garante. Ufficialmente, il Garante sulla questione non ha aperto bocca e, contattato da Punto Informatico, conferma di non voler commentare. “È certo però che grazie al suo intervento Telecom ha ritrattato e non gli è stato permesso di uccidere il VoIP nella culla”, dice Nuti.


Sono numerose, infatti, le nuove offerte VoIP che si rivolgono a chi non ha un contratto voce o intende disdirlo e che sarebbero state cancellte dalla decisione di Telecom. Vittoria quindi, per i provider e per gli utenti che si vogliono sbarazzare del canone telefonico? “Sì, diciamolo pure. Qui in ufficio stiamo esultando”, dice Marco Bondielli, amministratore delegato di Cheapnet, uno dei provider che aveva cominciato a vendere l’ADSL senza voce. Nei giorni scorsi aveva anche dovuto annunciare che l’offerta da gennaio sarebbe stata sospesa: già, i provider avevano preso proprio sul serio le parole di Telecom. Nessuno credeva che si trattasse solo di una dichiarazione di intenti . “Tanto che, quando Telecom ci ha detto che era un equivoco, uno di noi ha esclamato: ‘e allora è stato tutto uno scherzo?’ “, racconta Nuti.

Ma Nuti non è incline a esultare: “Ma quale vittoria, non esageriamo. Solo, abbiamo ristabilito l’ordine e le regole: ora possiamo sederci al tavolo delle trattative”.

È finito solo il primo tempo, in parità; nel 2005 si giocherà il secondo.

Telecom, infatti, continuerà a insistere sulla questione , passando però dal Garante e anche tenendo in considerazione le proposte dei provider. “Telecom ci ha detto nella riunione che vorrà chiedere ai provider un canone maggiorato per le ADSL attivate senza linea voce. Ed è inevitabile che riuscirà a ottenerlo: fanno così anche gli incumbent degli altri Paesi d’Europa: in Francia e in Gran Bretagna, per esempio”.

Tutto sta nello stabilire il sovrapprezzo, che se sarà considerevole finirà per ricadere sull’utente finale. Alla base c’è l’idea che, come riconosce anche AIIP, un qualche rimborso è dovuto all’incumbent. Un utente senza linea voce non gli paga un canone ma avendo l’ADSL continua a usufruire dei lavori di manutenzione e di upgrade fatti sul doppino e sulla rete .

Ci sono inoltre da difendere gli interessi degli operatori che stanno investendo milioni di euro in unbundling . I provider che acquistano all’ingrosso da Telecom, infatti, non hanno bisogno di spendere così tanto in infrastrutture. Grazie all’espediente del doppino senza linea voce, possono però offrire servizi che ricordano quelli dell’unbundling: ADSL indipendente da Telecom Italia e, grazie al VoIP, anche una linea voce .

Se non ci fosse un canone aggiuntivo per le ADSL senza voce acquistate all’ingrosso, potrebbero quindi essere scoraggiati gli investimenti in unbundling, con un danno agli operatori e a tutto il settore. È la tesi esposta da Telecom, alla quale AIIP dice di non credere; in ogni caso, la questione è un’altra. Si può riconoscere che sulla questione dell’ADSL senza linea voce si debbano adeguare le regole italiane a quelle degli altri Paesi europei; però c’è una bella differenza tra l’applicare un canone aggiuntivo al servizio e impedirlo del tutto – come Telecom Italia, almeno in un primo momento, voleva proporre (o imporre, a seconda se si creda o no alla sua buona fede).

Alessandro Longo

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Pubblicato il 22 dic 2004
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