L'India scarcera Bajaj

L'India scarcera Bajaj

Il CEO del sito indiano di eBay esce su cauzione a pochi giorni dall'arresto dello studente che ha venduto immagini porno della sua ragazza. Nuova Delhi ammette: dobbiamo rivedere le nostre leggi
Il CEO del sito indiano di eBay esce su cauzione a pochi giorni dall'arresto dello studente che ha venduto immagini porno della sua ragazza. Nuova Delhi ammette: dobbiamo rivedere le nostre leggi


Nuova Delhi (India) – Nel giro di pochi giorni si è trasformato in un caso politico e industriale di primo livello il clamoroso arresto di un importante dirigente indiano del gruppo eBay. Dirigente a cui ora è stata concessa la libertà su cauzione, previa consegna del passaporto e accettazione dell’obbligo di non lasciare il paese.

E così può tornare al lavoro Avnish Bajaj, che gestisce Baazee.com , controllato dal colosso delle aste online eBay , proprio pochi giorni dopo l’arresto del giovane studente che ha messo nei guai se stesso, la sua ragazza e, appunto, Bajaj.

Il giovane, che presto apparirà in tribunale, è l’autore di un breve filmato realizzato con il fotofonino che ha poi venduto su eBay ad almeno otto diversi compratori, un filmato osé che riprende la sua ragazza mentre è impegnata in una scena di sesso orale.

L’arresto di Bajaj, avvenuto dopo che Baazee.com aveva rimosso il filmato in vendita, ha scatenato un caso politico, viste anche le importanti reazioni internazionali. Non era andato giù a molti, e tra questi anche agli analisti americani, il fatto che il manager fosse stato arrestato nonostante il sito d’aste avesse rimosso, non appena venutone a conoscenza, il materiale illegale (in India è permesso fruire di pornografia tra le pareti domestiche ma è vietato trasmetterla o farne commercio).

Sebbene la legge indiana che regolamenta le attività Internet sia di recente formulazione, ora la Federazione delle Camere di commercio indiane l’ha definita obsoleta. “L’arresto di Bajaj – è scritto in una nota – non era dovuto. Queste azioni possono peraltro avere un impatto negativo sulla crescita del commercio elettronico oltreché inviare segnali sbagliati ai potenziali investitori”.

Secondo Sitesh Mukherjee, giurista di Hermant Sahai Associates, “la normativa sull’IT anche se recente, non ha previsto le dimensioni delle nuove tecnologie e della convergenza digitale. Dovrebbe prendere in considerazioni i cambiamenti”. Alla Reuters ha rilasciato una dichiarazione in merito anche l’ex ministro delle Comunicazioni indiano, Aru Shourie, secondo cui l’accaduto “è una strana interpretazione e una strana conseguenza di quella legge. Far rispettare la legge deve avvenire nell’ambito dello spirito della normativa”. “Pensiamo se qualcuno mandasse 10mila messaggi volgari – ha dichiarato Shourie – e viaggiassero sui network di Bharti e BSNL (due operatori locali, ndr.). Verrebbero arrestati i capi di BSNL e Bharti?”

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Pubblicato il 22 dic 2004
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