GPRS TIM nel mirino degli utenti

GPRS TIM nel mirino degli utenti

Molte le segnalazioni di chi non si è accorto di essersi aggravato con l'operatore wireless che impone debiti anche alle ricaricabili. C'è chi spera nello storno ma il Customer Care TIM non ne parla
Molte le segnalazioni di chi non si è accorto di essersi aggravato con l'operatore wireless che impone debiti anche alle ricaricabili. C'è chi spera nello storno ma il Customer Care TIM non ne parla


Roma – Ci si connette con il telefonino GPRS, la linea va piuttosto veloce, si scarica agevolmente non solo qualche pagina web ma anche qualche piccolo software e un bel po’ di immagini. Poi ci si accorge che invece di pagare una tariffa forfetaria mensile ci si è ritrovati con un imponente debito. “Forse – scrive Silvano A. C. – non tutti sanno che con una connessione GPRS si puo’ andare in debito negativo di centinaia di euro anche con una semplice ricaricabile”.

Ma è proprio questa la situazione che in queste settimane viene segnalata alla redazione di Punto Informatico da diversi utenti TIM, alcuni dei quali sottoscrittori della TIM Web Time , flat GPRS da 20 euro al mese, che consente nei weekend di collegarsi tutto il giorno (dalle 18 alle 8 negli altri giorni). “La promozione – scrive Salvatore L. a PI – scadeva alla mezzanotte del 18 dicembre ma fin dalle 21 circa non potevo connettermi perché avevo un debito di 12 euro con TIM relativo al traffico GPRS. Avevo un credito di 32,67 euro prima dell’addebito, quindi avevo consumato 44 euro in traffico GPRS anche avendo il servizio attivo”.

“Qualche giorno fa – spiega a PI Sergio M. – ho attivato la flat GPRS di TIM e dopo mezz’ora di telefonate si sono presi i 20 euro dell’attivazione. Nella successiva ora e mezza mi sono collegato scoprendo soltanto l’indomani mattina che avevo 42 euro di debito sul mio conto, che non potevo più telefonare e neppure mandare SMS. Ovviamente ho chiesto lo storno, hanno detto che mi faranno sapere ma che non ci sono molte speranze”.

Chiamando il 119 e ponendo il problema, Punto Informatico ha potuto rilevare che la situazione descritta è ben nota agli operatori che, però, ritengono che la colpa sia degli utenti disattenti, che chiamano il numero sbagliato o che non si informano sulle condizioni di fornitura o, ancora, che credono di aver attivato servizi che non sono attivi.

“La TIM – insiste Silvano – tramite i Suoi operatori non informa all’atto di stipula del servizio che col traffico GPRS si puo’ andare in credito negativo né tantomeno informa che non si riceverà un SMS di notifica di scadenza dei termini della promozione”. PI ha potuto verificare che in qualche caso le informazioni dettagliate sono state fornite solo dopo esplicita richiesta.

Secondo alcuni utenti, non è la prima volta che in molti rimangono spiazzati dal GPRS di TIM. Scrive Edmondo S. a proposito della precedente flat TIM “GPRS web sempre” di come la moglie sia “andata sotto” di 230 euro con una ricaricabile. “Quando poi ha provato ad inviare un messaggio – scrive Edmondo – la rete GSM non ne permetteva l’invio. Ha chiamato il 4916 e veniva informata che il credito era esaurito. Ha fatto una ricarica da 50 euro e il credito risultava ancora esaurito! Ha chiesto spiegazioni al 119 e veniva informata che stava sotto con il credito di circa 180 euro (malgrado avesse già fatto una ricarica da 50)! E si veniva così a scoprire che il credito era sceso sottozero per via delle navigazioni in internet… A quel punto la sottoscritta, per poter riutilizzare il telefono, si reca presso un Centro TIM ed effettua una ricarica di 250 euro”.

Difficile fare una stima di quanti siano gli utenti di ricaricabile TIM che si trovano ora a dover pagare per non aver potuto o saputo sfruttare le offerte GPRS di TIM. Quel che appare certo, però, è che c’è una difficoltà di comunicazione tra azienda ed utenti su questo fronte. Un problema sia sul lato tecnico (agli utenti ricaricabili può venire addebitato oltre il proprio credito il traffico GPRS anche se vengono bloccate telefonate e SMS) sia sul fronte del Customer care, viste le diverse risposte che sia gli utenti sia la redazione di Punto Informatico hanno ricevuto da differenti operatori. Speriamo nei prossimi giorni di poter riportare un chiarimento di TIM sulla questione e un’illuminazione su come verranno gestiti i debiti così accumulati dalle ricaricabili.

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Pubblicato il
3 gen 2005
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