La UE per le tecnologie dell'accesso

La UE per le tecnologie dell'accesso

La Commissione apre una consultazione pubblica che nei prossimi 30 giorni consentirà alle imprese ma soprattutto alle organizzazioni dei disabili di dire la loro sulla Società dell'Informazione
La Commissione apre una consultazione pubblica che nei prossimi 30 giorni consentirà alle imprese ma soprattutto alle organizzazioni dei disabili di dire la loro sulla Società dell'Informazione


Bruxelles – Consentire a tutti di beneficiare dei vantaggi e delle opportunità della Società dell’Informazione. Questi gli obiettivi decisamente ambiziosi della Commissione Europea che ha annunciato l’avvio di una Consultazione pubblica per capire insieme a tutti gli interessati come arrivare al traguardo.

Cercando di dare spessore e concretezza alla definizione di “Società dell’Informazione”, spesso sommersa da una valanga di speranze e concetti astratti, la Commissione intende “rimuovere gli ostacoli tecnici e le difficoltà che i disabili ed altri incontrano quando tentano di usare prodotti elettronici o servizi, come i computer, i telefonini o Internet”.

Secondo Vivane Reding, commissario alla Società dell’Informazione, le nuove tecnologie sono “potenti strumenti per mettere a contatto le persone, migliorare la loro salute e il loro benessere e dare al loro lavoro e alla vita sociale maggiore ricchezza e soddisfazione”. Questi, che sono vantaggi di cui fruiscono molti degli utenti dei nuovi strumenti, sono però obiettivi ancora lontani “per oltre 90 milioni di cittadini europei che non possono fruirne appieno o non possono fruirne affatto, per la loro età o per le loro disabilità”.

Da qui, dunque, la necessità di rendere accessibili le tecnologie. Dietro a questa evoluzione, inoltre, secondo Reding si celano anche ottime prospettive economiche. “Circa il 48 per cento degli over 50 in Europa – ha affermato – oggi sostiene che l’ICT non risponde appieno ai propri bisogni ma molti di loro dicono che comprerebbero nuovi telefonini, computer e servizi Internet se potessero utilizzarli”.

Tre sono le aree di intervento fin qui previste dalla Commissione:
– gli acquisti della pubblica amministrazione, per l’acquisizione di risorse accessibili da parte della PA e dunque stimolare il mercato per questo genere di prodotti e servizi
– un meccanismo di certificazione che attraverso un bollino qualifichi prodotti e servizi accessibili
– una iniziativa legislativa che armonizzi le diverse leggi sull’accessibilità tecnologica varate dai diversi paesi e che, allo stesso tempo, porti alla promozione dell’interoperabilità e alla riduzione della frammentazione del mercato di settore.

Come di consueto la consultazione si svolge anche online e consente a tutti i soggetti interessati, dalle imprese alle associazioni di disabili, di intervenire entro il prossimo 12 febbraio per dare un contributo, offrire la propria opinione affinché la Commissione e la UE possano muoversi rapidamente nel definire una “via europea all’accesso”. Entro il giugno di quest’anno i risultati della Consultazione saranno integrati ai lavori della Commissione.

Tutte le informazioni sono disponibili a partire da qui

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Pubblicato il
12 gen 2005
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