Bruxelles – Consentire a tutti di beneficiare dei vantaggi e delle opportunità della Società dell’Informazione. Questi gli obiettivi decisamente ambiziosi della Commissione Europea che ha annunciato l’avvio di una Consultazione pubblica per capire insieme a tutti gli interessati come arrivare al traguardo.
Cercando di dare spessore e concretezza alla definizione di “Società dell’Informazione”, spesso sommersa da una valanga di speranze e concetti astratti, la Commissione intende “rimuovere gli ostacoli tecnici e le difficoltà che i disabili ed altri incontrano quando tentano di usare prodotti elettronici o servizi, come i computer, i telefonini o Internet”.
Secondo Vivane Reding, commissario alla Società dell’Informazione, le nuove tecnologie sono “potenti strumenti per mettere a contatto le persone, migliorare la loro salute e il loro benessere e dare al loro lavoro e alla vita sociale maggiore ricchezza e soddisfazione”. Questi, che sono vantaggi di cui fruiscono molti degli utenti dei nuovi strumenti, sono però obiettivi ancora lontani “per oltre 90 milioni di cittadini europei che non possono fruirne appieno o non possono fruirne affatto, per la loro età o per le loro disabilità”.
Da qui, dunque, la necessità di rendere accessibili le tecnologie. Dietro a questa evoluzione, inoltre, secondo Reding si celano anche ottime prospettive economiche. “Circa il 48 per cento degli over 50 in Europa – ha affermato – oggi sostiene che l’ICT non risponde appieno ai propri bisogni ma molti di loro dicono che comprerebbero nuovi telefonini, computer e servizi Internet se potessero utilizzarli”.
Tre sono le aree di intervento fin qui previste dalla Commissione:
– gli acquisti della pubblica amministrazione, per l’acquisizione di risorse accessibili da parte della PA e dunque stimolare il mercato per questo genere di prodotti e servizi
– un meccanismo di certificazione che attraverso un bollino qualifichi prodotti e servizi accessibili
– una iniziativa legislativa che armonizzi le diverse leggi sull’accessibilità tecnologica varate dai diversi paesi e che, allo stesso tempo, porti alla promozione dell’interoperabilità e alla riduzione della frammentazione del mercato di settore.
Come di consueto la consultazione si svolge anche online e consente a tutti i soggetti interessati, dalle imprese alle associazioni di disabili, di intervenire entro il prossimo 12 febbraio per dare un contributo, offrire la propria opinione affinché la Commissione e la UE possano muoversi rapidamente nel definire una “via europea all’accesso”. Entro il giugno di quest’anno i risultati della Consultazione saranno integrati ai lavori della Commissione.
Tutte le informazioni sono disponibili a partire da qui