Il biorobot ha cellule di topo

Il biorobot ha cellule di topo

Vede la luce un microrobot animato da nanochip e cellule di topo, connubio che gli permette di muoversi senza energia esterna. Verso i dispositivi auto-assemblanti
Vede la luce un microrobot animato da nanochip e cellule di topo, connubio che gli permette di muoversi senza energia esterna. Verso i dispositivi auto-assemblanti


Los Angeles (USA) – Un nuovo e importantissimo esempio del matrimonio fra biotecnologia e neuroelettronica. E’ così che un team di scienziati dell’Università della California ha descritto l’esperimento con cui è riuscito a creare un microscopico robot ibrido, composto da chip e cellule viventi.

Il robot, che misura meno di un millimetro, possiede dei “muscoli” formati da cellule di topo cresciute al di sopra di nanochip: grazie alla contrazione delle cellule, il robot è in grado di muoversi senza alcuna fonte di energia esterna.

In un articolo apparso sul giornale Nature Materials, i ricercatori Jianzhong Xi, Jacob Schmidt e Carlo Montemagno hanno spiegato di aver costruito il robot servendosi di un nuovo e più efficace metodo per far attecchire le cellule al di sopra di microscopici chip. Nel caso specifico le cellule sono state prese dal cuore di un ratto.

Una delle più grandi promesse di questa nuova tecnica, secondo Montemagno, è la possibilità, un giorno, di costruire dispositivi capaci di assemblarsi o ripararsi da soli: dispositivi che, di fatto, potranno essere considerati “vivi”.

“Questi robot sono assolutamente vivi”, ha detto Montemagno. “Ciò significa che le cellule crescono, si moltiplicano e si assemblano, dando così forma alla struttura stessa del robot”.

In futuro questi biorobot potrebbe essere utilizzati, secondo i ricercatori americani, all’interno di microscopici dispositivi, come ad esempio generatori elettrici in miniatura capaci di alimentare un chip per computer.

In passato un altro team di scienziati americani è riuscito a costruire robot con un “cervello” formato da transistor e neuroni di topo , mentre un gruppo di ricercatori tedeschi ha fatto radicare su di un chip di silicio alcune cellule nervose di lumaca .

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Pubblicato il
19 gen 2005
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