Malaysia: pirati in galera

Malaysia: pirati in galera

Il paese oscilla da un eccesso all'altro. Dopo aver predicato per anni a favore dei pirati del disco ora il Governo parla di carcere per chi produce e distribuisce copie contraffatte
Il paese oscilla da un eccesso all'altro. Dopo aver predicato per anni a favore dei pirati del disco ora il Governo parla di carcere per chi produce e distribuisce copie contraffatte


Kuala Lumpur (Malaysia) ? E? un giorno importante per i detentori dei diritti d’autore che per anni si sono scontrati con l’indolenza e le singolari prese di posizione del governo malese. Fonti governative, infatti, hanno fatto sapere che presto la legge sul diritto d’autore verrà rivista in senso assai più restrittivo e repressivo, prevedendo per la prima volta anche il carcere per chi la viola.

Il ministro del Commercio Sharfie Apdal ha infatti dichiarato che la legge sul copyright, vecchia di 17 anni, sarà presto modificata e includerà una serie di nuove sanzioni. “Fino ad oggi – ha spiegato ai reporter – le misure previste dalla legge non hanno avuto successo nel ridurre queste attività illegali”.

Nel mirino del Governo sembrano finire soprattutto i grandi contraffattori, quei laboratori semiclandestini che riproducono illegalmente e poi rivendono sul mercato nero nazionale ed internazionale musica, film, software e via dicendo.

Va detto che la legge attuale prevede delle sanzioni per questi comportamenti ma è raro che vi sia una reale attività di repressione e che i pirati subiscano pesanti condanne. Con la nuova legge, ha affermato Sharfie, per ogni CD o DVD venduto i pirati saranno multati con una cifra equivalente a circa 2mila euro.

Sharfie ha peraltro ammesso che una delle ragioni della pirateria rampante in Malaysia sta nell’atteggiamento culturale che nel paese è assai favorevole alla contraffazione e al mercato nero, del quale si servono moltissimi malesi. “La nostra battaglia – ha spiegato – non avrà successo se la gente non la sosterrà”.

Tutto questo, sospetta qualcuno, potrebbe in realtà rappresentare una manovra per tentare di far uscire la Malaysia dalla lista nera degli USA che elenca i paesi dove maggiore è il fenomeno della pirateria, paesi contro i quali vengono elevate sanzioni economiche di varia natura. E non è un caso, visto che fino a due anni fa il Governo malese giustificava la pirateria arrivando qualche mese dopo ad imporre uno sconto di stato per l’acquisto di CD e DVD, visto come “unica via” per combattere il fenomeno.

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Pubblicato il 26 gen 2005
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