Virus/ Sarà Linux il prossimo bersaglio?

Virus/ Sarà Linux il prossimo bersaglio?

I dirigenti europei di due note case antivirus avvertono: dal prossimo anno Linux potrebbe divenire un nuovo e prelibato bersaglio per i virus. Previsioni fondate o incubi diurni?
I dirigenti europei di due note case antivirus avvertono: dal prossimo anno Linux potrebbe divenire un nuovo e prelibato bersaglio per i virus. Previsioni fondate o incubi diurni?


Roma – Alcuni esperti di sicurezza sembrano concordi nel dire che il prossimo anno, con il crescere della sua popolarità, Linux potrebbe divenire, dopo Windows, il secondo bersaglio preferito per i creatori di virus.

Intervistati da Vnunet.com, Raimond Genes, presidente europeo della divisione antivirus di Trend Micro, e Jack Clarke, product manager europeo di McAfee, hanno espresso opinioni che solleveranno sicuramente un bel vespaio fra i sostenitori dell’OS free.

“Certamente assisteremo ancora a moltissimi attacchi nei confronti di Windows – ha detto Genes – ma con la sua rapida diffusione anche Linux diverrà un bersaglio”.

Genes ha poi aggiunto che Linux “è un OS stabile, ma non sicuro”, un’affermazione che non mancherà di stuzzicare l’irascibilità di molti fan del pinguino.

A fare eco alle parole di Genes arriva Clarke, il quale non solo conferma le previsioni del collega ma sostiene anche che “di fatto è verosimilmente facile scrivere un virus per Linux visto che è open source ed il codice è liberamente disponibile”.

“Certo che è possibile scrivere virus per Linux”, ha ribadito Genes. “Ma ci sono diversi pregiudizi nella comunità di virus writer. Se scrivi un virus per Windows i tuoi pari ti batteranno le mani; scrivine uno per Linux e ti tireranno pietre”.

“Al momento (Linux) non è un bersaglio solo perché non ha sufficiente mercato – ha asserito Clarke – ma Li0n e Ramen hanno già dimostrato che Linux può essere vulnerabile”.

Qualcuno ha però fatto notare come i due worm citati da Clarke, insieme a Adore (una variante di Ramen) e Cheese (un worm benigno) siano sostanzialmente casi isolati e, dall’inizio dell’anno, nessun altro worm per Linux è balzato agli onori delle cronache.

Alcuni supporter del pinguino non hanno mancato di sottolineare, con un pizzico di malizia, che le case di antivirus sarebbero ben felici di potersi “prendere cura” di Linux come hanno fatto, in tutti questi anni, con Windows. Ma se il pinguino fosse davvero invulnerabile alle zecche…

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Pubblicato il
6 dic 2001
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