I miti di Linux

I miti di Linux

Così uno dei dirigenti britannici di Microsoft parla del Pinguino. Spiega: se si viene al mission-critical Linux perde. Dice: gli sviluppatori di Linux non sono poi molti
Così uno dei dirigenti britannici di Microsoft parla del Pinguino. Spiega: se si viene al mission-critical Linux perde. Dice: gli sviluppatori di Linux non sono poi molti


Londra – “La sfida più grande che dobbiamo affrontare riguarda il mito e la realtà. Ci sono molti miti che riguardano cosa Linux può fare. Uno di questi è che Linux sia più sicuro di Windows. Un altro che non ci siano virus per Linux”.

Così il capo delle strategie platform di Microsoft nel Regno Unito, Nick McGrath, si è espresso in una intervista rilasciata a vnunet.com . Riprendendo alcune delle considerazioni già avanzate da dirigenti Microsoft in passato, McGrath ha criticato il sistema operativo open source per eccellenza sul profilo dell’affidabilità produttiva.

“Chi è responsabile per la sicurezza del kernel Linux? – si è chiesto – Red Hat si prende quella responsabilità? Non può, perché non produce il kernel Linux. Produce una distribuzione”. Le cose invece andrebbero diversamente a suo dire nel mondo del software proprietario dove “i clienti di Microsoft sanno che noi ci prendiamo le nostre responsabilità, sanno che avranno upgrade e patch”.

McGrath ha anche voluto evidenziare come il numero di sviluppatori Linux nel mondo non sia nell’ordine delle migliaia “come racconta il mito” ma nell’ordine delle centinaia e il lavoro cruciale, quello sul kernel, è svolto “da una manciata di persone”. “Ci sono – ha dichiarato – più sviluppatori in gamba che lavorano su piattaforma Microsoft che per l’open source”.

Secondo il dirigente Microsoft, inoltre, Linux ora si sta sgonfiando in ambito aziendale perché non offre tutte le soluzioni necessarie, perché “i clienti hanno bisogno di una soluzione che viene fornita assieme al giusto livello di supporto e di servizi”.

“Linux – ha anche dichiarato – non è pronto per il computing mission-critical. Ci sono molte cose importanti che mancano. Ad esempio non c’è un unico ambiente di sviluppo per Linux come accade per Microsoft”.

L’intervista completa è disponibile qui

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Pubblicato il
31 gen 2005
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