Minacce informatiche, Microsoft avverte i governi

Minacce informatiche, Microsoft avverte i governi

Già lo fa con uno stato americano e lo farà con chi ha firmato il programma sulla sicurezza, come l'Italia. Per avvertire anzitempo di rischi per le infrastrutture vitali
Già lo fa con uno stato americano e lo farà con chi ha firmato il programma sulla sicurezza, come l'Italia. Per avvertire anzitempo di rischi per le infrastrutture vitali


Praga – Microsoft per bocca del suo chairman Bill Gates ha confermato che intende espandere il proprio programma sulla sicurezza governativa offrendo ai partecipanti del GSP (Government Security Program) la possibilità di conoscere in anticipo minacce alle proprie infrastrutture individuate dall’azienda.

Il programma, cui partecipa anche l’Italia, come noto è concepito per consentire di analizzare il codice sorgente di Windows e Office . Giorgio Vanzini, direttore delle operazioni GSP, ha sottolineato che l’azienda già oggi offre early warning , ossia notizie anticipate su possibili vulnerabilità nei software, all’amministrazione del Delaware e a Canada, Cile e Norvegia che hanno sottoscritto l’estensione dell’intesa.

L’idea, ha spiegato Vanzini, è di estendere uno strumento che potrebbe rivelarsi assai utile, secondo Microsoft, contro la possibilità di attacchi di grande rilievo capaci di mettere a rischio la sicurezza nazionale o la stabilità economica. I warning contengono informazioni non solo anticipate ma anche più dettagliate su quelle stesse minacce che poi emergono pubblicamente in relazione a problemi riscontrati su specifici software. Informazioni, ad esempio, su bug e falle mentre Microsoft le sta ancora investigando.

Secondo Microsoft, questo servizio può consentire di migliorare i tempi di risposta a potenziali minacce. “La prevenzione di aggressioni informatiche – ha dichiarato in una nota il ministro canadese della Protezione civile – e il miglioramento delle nostre capacità di risposta a questi eventi sono elementi fondamentali per dare sicurezza alla nostra economia e alle persone”.

Il servizio, fornito gratuitamente, non sarà concesso a nessuno dei paesi che rientrano nella “lista nera” degli Stati Uniti e verso i quali Washington ha adottato forme di embargo commerciale.

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Pubblicato il
4 feb 2005
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