Windows conquista Pechino

Windows conquista Pechino

Le autorità locali scelgono il sistema operativo e i pacchetti applicativi Microsoft per rispettare i tempi previsti dalla direttiva anti-pirateria
Le autorità locali scelgono il sistema operativo e i pacchetti applicativi Microsoft per rispettare i tempi previsti dalla direttiva anti-pirateria


Pechino (Cina) – Hanno avuto troppo poco tempo a disposizione i dirigenti dell’amministrazione comunale di Pechino, una delle più grandi metropoli del Mondo. E sarebbe questo il motivo principale che li ha indotti a preferire i software di Microsoft rispetto a quelli prodotti localmente.

Stando a quanto riferito dal Financial Times i dirigenti cinesi hanno dovuto rispettare un limite di tempo massimo per adeguare le infrastrutture della pubblica amministrazione alle nuove normative antipirateria. Il Governo centrale, come si ricorderà, aveva deciso che sui computer della PA non c’è più posto per il software pirata, una misura considerata di grande importanza per l’immagine del paese e resa necessaria come risposta alle molte critiche occidentali sulla diffusione dei prodotti pirata.

In una Cina tutta proiettata verso l’ autarchia digitale , in un paese che ha coltivato con ostinazione le proprie realtà industriali nel settore dell’ICT fino a farne player internazionali di primo piano, in un’amministrazione che sembrava orientarsi sempre di più verso le release cinesi di Linux, Windows e Office hanno invece trovato un nuovo alleato.

La notizia suscita molto interesse anche perché proprio la municipalità di Pechino l’anno scorso aveva ufficialmente cancellato un contratto di acquisto di licenze e software Microsoft dal valore di circa 3 milioni di euro. In quell’occasione aveva ribadito la necessità e il desiderio di adottare i sistemi e gli applicativi sviluppati dai produttori locali.

Nonostante le direttive che agevolano le aziende cinesi, costringendo la PA ad adottare software prodotto in Cina per almeno il 50 per cento del totale, questo equilibrio ora è saltato, come ha spiegato al quotidiano finanziario britannico un dirigente cinese.

Al Financial Times Microsoft si è invece limitata a dichiarare di “apprezzare e sostenere la decisione delle autorità di Pechino di utilizzare software legale, incluso quello Microsoft, nelle agenzie dell’amministrazione”.

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Pubblicato il
24 feb 2005
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