Brevetti, gabbato l'Europarlamento?

Brevetti, gabbato l'Europarlamento?

La Commissione dribbla le scelte di Strasburgo e si prepara a varare i brevetti sul software all'americana. Il dramma verrà inscenato forse già il 7 di questo mese
La Commissione dribbla le scelte di Strasburgo e si prepara a varare i brevetti sul software all'americana. Il dramma verrà inscenato forse già il 7 di questo mese


Bruxelles – A nulla contano per la Commissione Europea le centinaia di migliaia di firme di cittadini europei, le decine di migliaia di operatori, le centinaia di associazioni e le infinite prese di posizione degli esperti che negli ultimi due anni hanno congiuntamente dato battaglia alla proposta di direttiva sui brevetti del software. Ma non contano neppure le scelte del Parlamento europeo che in prima lettura quella direttiva aveva bocciato e che ha tentato poi con un secondo voto di azzerare l’iter, visto che è stato bloccato prima dai ministri dei paesi membri e poi dalla Commissione. La Direzione generale del Mercato interno, struttura della Commissione responsabile per la Direttiva sui brevetti software, non ha infatti accolto la richiesta formulata all’unanimità dal Parlamento Europeo.

Quello che è ormai divenuto un caso ben più importante dei problemi del software, anche perché certamente distrugge in molti una qualsiasi fiducia nelle istituzioni europee, rischia di trasformarsi in un dramma collettivo già il prossimo 7 marzo, quando il Consiglio dei Ministri europei potrebbe varare in via quasi definitiva i brevetti all’americana per il Vecchio Continente.

Se ciò avvenisse, ad intervenire successivamente potrà infatti essere soltanto e di nuovo il Parlamento Europeo con una bocciatura in seconda lettura, bocciatura che richiede però una maggioranza qualificata: basteranno quindi le solite assenze di europarlamentari compiacenti per impedire il successo di un voto di questo tipo. Il voto in seconda lettura viene spesso considerato una sorta di formalità.

“La discussione – avverte CopyDown – non ripartirà da zero, come viene richiesto da vari partiti europei, associazioni, attivisti, operatori del settore. Ad essere portata avanti dal Consiglio dei Ministri sarà quindi la versione approvata nel maggio 2004, che raccoglie solo una piccola parte degli emendamenti avanzati dal Parlamento, e che lascia ampio margine alla brevettabilità dei programmi e delle descrizioni di strutture di dati e processi”.

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Pubblicato il
3 mar 2005
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