Intel vuole un PC più umano

Intel vuole un PC più umano

Entro dieci anni - questa la previsione del chipmaker - computer e altri dispositivi dotati di microprocessore saranno più intelligenti e umanizzati. Questo lo scopo delle nuove piattaforme di computing
Entro dieci anni - questa la previsione del chipmaker - computer e altri dispositivi dotati di microprocessore saranno più intelligenti e umanizzati. Questo lo scopo delle nuove piattaforme di computing


San Francisco (USA) – Gli utenti vogliono interagire con i computer in modo simile a come interagiscono con altre persone. Questo è quanto sostiene Intel che ha sfruttato la giornata di chiusura del suo Development Forum (IDF) per delineare la propria visione sui dispositivi digitali “intelligenti e umanizzati”.

Justin Rattner, senior fellow e director del Corporate Technology Group di Intel, ha spiegato come secondo l’azienda la diffusione sempre più massiccia delle tecnologie digitali nella vita quotidiana, insieme alla proliferazione di enormi quantità di contenuti (testo, immagini, audio e video), renderà necessario adottare interfacce più naturali e intuitive, quali ad esempio il riconoscimento della voce, della scrittura e delle immagini.

Rattner ha sottolineato come l’esigenza di interfacce utente più evolute e sofisticate stia spingendo l’industria a cercare “nuove modalità di sviluppo sia a livello hardware che software”. Per tale ragione i ricercatori di Intel sarebbero al lavoro per esaminare le caratteristiche che dovranno avere i prodotti elettronici di domani; un lavoro necessario ad indirizzare lo sviluppo delle tecnologie hardware e software che “porranno le fondamenta delle future piattaforme più intelligenti”.

“Immaginiamo un telefono in grado di tradurre diverse lingue in tempo reale, in modo che sia possibile conversare più facilmente con persone di altri paesi, oppure di individuare facilmente una fotografia dei nostri figli che giocano con un cucciolo tra le migliaia di fotografie archiviate nei vari computer della casa”, ha affermato Rattner. “Anche se potrebbero sembrare semplici, queste operazioni richiedono livelli di prestazioni, sofisticazione e intelligenza sia nell’hardware che nel software che attualmente non esistono. Per offrire queste funzionalità in prodotti che siano facili da utilizzare e vantaggiosi per tutti è necessario che l’intero settore ridefinisca l’approccio allo sviluppo di piattaforme”.

Come emerso durante l’ultimo IDF, è proprio sul concetto di “piattaforma” che Intel sta ridisegnando le proprie strategie di mercato. Dopo Centrino, prima piattaforma mobile di Intel, il chipmaker intende ora fornire soluzioni integrate anche nel settore desktop e consumer: alla base di tali piattaforme vi saranno le architetture multi-core, la tecnologia di virtualizzazione (VT) e altre tecnologie che promettono di spingere le performance dei processori, del bus di sistema e delle reti. Tali migliorie, secondo Intel, saranno necessarie per supportare le future interfacce “intelligenti” e per accelerare la convergenza fra computing e comunicazione.

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Pubblicato il
7 mar 2005
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