Jukebox pieni di mp3, denunce e sequestri

Jukebox pieni di mp3, denunce e sequestri

Un'organizzazione italiana diffondeva macchine per la riproduzione di musica in locali pubblici dotate di un ampio catalogo di brani, perlopiù mp3 scaricati illegalmente da Internet
Un'organizzazione italiana diffondeva macchine per la riproduzione di musica in locali pubblici dotate di un ampio catalogo di brani, perlopiù mp3 scaricati illegalmente da Internet


Roma – Sono più di 835mila i brani sequestrati dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Udine in un’articolata operazione anti-pirateria che ha preso di mira un’organizzazione dedita alla produzione e smistamento di jukebox destinati a locali pubblici, macchine all’interno delle quali sarebbero stati collocati per l’appunto grandi quantità di brani pirata.

In una nota diffusa dalla Guardia di Finanza si parla di un “innovativo quanto remunerativo sistema di frode, perpetrato grazie a speciali apparecchi che, dietro pagamento di un corrispettivo, consentivano l?ascolto di brani musicali in formato mp3, in violazione della normativa sul diritto d?autore”.

Le apparecchiature secondo le Fiamme Gialle erano state importate dalla Repubblica Slovacca: simili a computer, su queste macchine diffuse sull’intero territorio nazionale erano stati copiati gli mp3 che sarebbero stati scaricati da Internet e che potevano essere ascoltati inserendo un gettone che i singoli locali fornivano a pagamento ai fruitori.

Gli apparecchi, denominati “A.D.D.” (apparecchi di diffusione on demand), erano muniti di un ampio monitor a schermo piatto e di un hard disc in grado di contenere migliaia di brani musicali in formato mp3.

Oltre ai 65 jukebox, la Guardia di Finanza ha anche sequestrato un PC, 9 telefoni cellulari e 7mila euro in contanti, considerati proventi dell’attività malavitosa.

Nella ricostruzione delle Fiamme Gialle, grazie ad un hard disk portatile della capacità di 100 gigabyte – anch?esso posto sotto sequestro – i responsabili dell?illecito riuscivano rapidamente ad aggiornare il “pacchetto” musicale in dotazione agli apparecchi A.D.D., adeguandolo alle mode ed ai gusti della clientela.

Cinque in tutto le persone denunciate, tre delle quali per associazione a delinquere finalizzata all?illecita duplicazione, commercializzazione e diffusione di opere protette dal diritto d?autore.

“I controlli fiscali, ai quali saranno sottoposte le imprese coinvolte – spiega la nota delle Fiamme Gialle – consentiranno di quantificare i redditi derivanti dall?illecita commercializzazione e gestione dei Juke Box di nuova concezione, ciascuno dei quali, secondo una prima stima, era in grado di rendere dai 1.000 ai 2.000 Euro al mese (1,2 milioni di euro all?anno)”.

La FIMI , la Federazione dell’industria musicale italiana, ha espresso vivo apprezzamento “per la complessa ed articolata indagine” svolta dalla Guardia di Finanza.

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Pubblicato il 14 mar 2005
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