Microsoft nel mirino per un brevetto

Microsoft nel mirino per un brevetto

Secondo un'organizzazione anti-brevetti, potrebbe indurre molti a non abbracciare IPv6. Il brevetto è del 2000 e non è mai stato rivendicato dall'azienda. E non sarebbe valido
Secondo un'organizzazione anti-brevetti, potrebbe indurre molti a non abbracciare IPv6. Il brevetto è del 2000 e non è mai stato rivendicato dall'azienda. E non sarebbe valido


San Francisco (USA) – Per riaccendere il dibattito che anche negli States si è aperto sulla brevettabilità del software, quelli del gruppo anti-brevetti Public Patent Foundation (PubPat) hanno tirato fuori un vecchio brevetto di Microsoft in grado di avere potenziali conseguenze pericolose sullo sviluppo della rete.

Il gruppo si riferisce al brevetto 6101499 che riguarda “un metodo e un prodotto informatico per la generazione automatica di un indirizzo di rete IP che facilita la connessione di rete e l’amministrazione di piccole reti IP senza server di indirizzo IP, come quelli che si trovano in piccole aziende o nelle reti domestiche”.

Secondo la Foundation il brevetto assegnato a Microsoft nel 2000 non è valido in quanto la sua presentazione non avrebbe tenuto in debito conto lo sviluppo precedente di sistemi analoghi sviluppati in seno alla Internet Engineering Task Force (IETF) . Come noto, la cosiddetta “prior art” può essere presentata per invalidare un brevetto, dimostrando che quello assegnato successivamente riguarda tecnologie già esistenti. In questo caso Microsoft, secondo PubPat, non ha presentato all’ Ufficio brevetti americano tutta la documentazione precedente su questi sistemi gettando così le basi per l’invalidità del brevetto.

PubPat ha riconosciuto come Microsoft non si sia fin qui mai avvalsa del brevetto ma il suo direttore esecutivo, Daniel Rachiver, ritiene che il solo fatto che un tale brevetto esista potrebbe allontanare una serie di sviluppatori, aziende ed organizzazioni dall’implementazione di IPv6, il più recente aggiornamento del protocollo Internet che promette maggiore stabilità di rete e uno spazio IP (ovvero di indirizzi IP disponibili) assai più ampio.

“Microsoft – ha dichiarato Ravicher – non cercherà mai di far valere questo brevetto perché sa che non è valido. Ma ci saranno persone che ne sono spaventate: se uno ha una pistola e promette di non sparare non per questo è rassicurante”.

La ragione per cui PubPat ha tirato fuori la questione sta ancora una volta nel cercare di dimostrare quanto i brevetti possano inibire l’innovazione ma anche come talvolta siano concessi senza la dovuta attenzione, un’osservazione peraltro fatta recentemente dalla stessa Microsoft.

La soluzione? Secondo PubPat Microsoft “deve abbandonare questo brevetto e riconoscere che non avrebbe mai dovuto essere assegnato”. Per ora da Redmond nessun commento sulla vicenda.

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Pubblicato il
25 mar 2005
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