Nuova scomunica per i brevetti sul software

Nuova scomunica per i brevetti sul software

Questa volta arriva dalla Rete Telematica Regionale Toscana, che raggruppa imprese, enti pubblici, università e centinaia di enti locali
Questa volta arriva dalla Rete Telematica Regionale Toscana, che raggruppa imprese, enti pubblici, università e centinaia di enti locali


Firenze – Riceviamo e volentieri pubblichiamo la dichiarazione sulla direttiva per i brevetti sul software formulata nelle scorse ore dal Comitato Strategico della Rete Telematica Regionale Toscana, un organismo costituito dalla Regione Toscana, da oltre trecento Enti locali, dalle Università toscane, dalle amministrazioni periferiche dello Stato sul territorio e dalle articolazioni rappresentative della società regionale

Dichiarazione sulla proposta di direttiva europea sui brevetti software
Il Comitato Strategico di RTRT, riunito a Firenze il 23 marzo 2005,

RILEVA

che l’approvazione della proposta di direttiva europea sui brevetti software, avvenuta nel Consiglio dei Ministri Economici e Finanziari (ECOFIN) dello scorso 7 marzo, è preoccupante per molti aspetti, per tutti i cittadini europei ed in particolare per la Toscana;

che la protezione brevettuale quasi illimitata che il testo approvato in Consiglio accorda al software non soltanto non è utile per la competitività delle imprese europee, ma al contrario finisce per porle sotto la minaccia di un continuo e spesso pretestuoso contenzioso legale;

che le disposizioni approvate il 7 marzo avrebbero un effetto negativo in particolare sulla Toscana, dove un ricco tessuto di aziende innovative di piccole dimensioni non avrebbe di fatto gli strumenti per accedere alle protezioni del brevetto e sarebbe paralizzato da un esteso ricorso ad esse da parte dei grandi produttori, per lo più non europei;

che la proposta di direttiva, per la sua eccessiva genericità, estende il campo di ciò che è brevettabile agli stessi alfabeti del sapere algoritmico, prefigurando una situazione in cui la conoscenza viene trattata non come un bene pubblico, ma come una merce.

RIBADISCE

la contrarietà dei soggetti della Rete alla prospettiva di un’ampia brevettabilità del software, che si porrebbe come ostacolo tanto alla competitività del sistema toscano, quanto alla costruzione di una società dell’informazione e della conoscenza aperta ed inclusiva.

SOSTIENE

la posizione del Presidente Martini, che ha vibratamente protestato nelle sedi competenti contro l’impostazione data dal Consiglio e dalla Commissione rispetto alla questione dei brevetti software;

CHIEDE

Al Parlamento Europeo, e in particolare agli Europarlamentari toscani, di impedire in seconda lettura l’approvazione del provvedimento nella sua forma attuale, ristabilendo dei limiti riconoscibili e ristretti a ciò che può essere coperto da brevetto nel campo delle invenzioni implementate tramite elaboratore elettronico.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
25 mar 2005
Link copiato negli appunti