Tra PearPC e CherryOS è guerra

Tra PearPC e CherryOS è guerra

Gli autori dei due emulatori, l'uno open source e l'altro proprietario, potrebbero presto trovarsi faccia a faccia in tribunale per stabilire se CherryOS viola la licenza GPL e i copyright di PearPC
Gli autori dei due emulatori, l'uno open source e l'altro proprietario, potrebbero presto trovarsi faccia a faccia in tribunale per stabilire se CherryOS viola la licenza GPL e i copyright di PearPC


Roma – Il diverbio tra il progetto open source PearPC e la società Maui X-Stream , sviluppatrice dell’emulatore commerciale CherryOS, potrebbe presto sfociare in una disputa legale. Da circa una settimana uno degli sviluppatori di PearPC sta infatti raccogliendo donazioni con l’intento di racimolare sufficiente denaro per avviare una causa contro la società co-fondata da Arben Kryeziu, papà di CherryOS.

Come noto, sia PearPC che CherryOS sono software capaci di emulare l’architettura hardware di un PowerMac e, di conseguenza, far girare su di un PC i sistemi operativi scritti per le macchine di Apple, incluso Mac OS X. Ciò che ha portato gli autori dell’emulatore open source a muovere guerra contro Kryeziu è la convinzione che CherryOS sia un “clone” di PearPC, una mera scopiazzatura: a sentir loro, l’unica cosa originale dell’emulatore venduto dalla minuscola Maui X-Stream è l'”involucro”, ovvero l’interfaccia grafica utente. Se ciò fosse vero, CherryOS violerebbe la licenza GPL sotto cui PearPC viene distribuito: è infatti noto come ogni programma che include codice protetto dalla GPL debba essere ridistribuito sotto la stessa licenza e, di conseguenza, insieme al suo intero codice.

Qualche tempo fa Dave Schroeder, senior systems engineer presso l’University of Wisconsin, ha appoggiato queste tesi sostenendo che CherryOS “utilizza una rilevante quantità di codice di PearPC”.

Il presidente di Maui X-Stream, Jim Kartes, si è difeso con forza dalle accuse affermando che il software sviluppato dal suo amico e socio Kryeziu “si basa su un’architettura e del codice del tutto differenti da quelli di PearPC”. La dimostrazione, secondo lui, sarebbe data dal fatto che CherryOS è in grado di far girare Mac OS X ad una velocità sensibilmente superiore a quella di PearPC.

Lo sviluppatore di PearPC che ha lanciato la campagna di raccolta fondi sostiene di aver tentato di instaurare un dialogo con Maui X-Stream, ma questa si sarebbe trincerata dietro un “rivolgetevi al nostro avvocato”.

“Tale atteggiamento mi ha davvero fatto imbestialire”, ha scritto su un forum il programmatore “Persino nel caso in cui accettassero di rispettare la GPL, continuerebbero a violare il mio copyright. Che questo serva di lezione a tutte le persone che in futuro volessero sfruttare (indebitamente, NdR) il codice GPL”.

L’ascia di guerra è dissotterrata. Se guerra vi sarà, la licenza GPL potrebbe ritrovarsi ad affrontare uno dei suoi primi test legali.

— PI Download: PearPc

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Pubblicato il
1 apr 2005
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