Roma – Assoprovider ha deciso di porsi ancora una volta in contrapposizione rispetto a Telecom Italia sul fronte bollente dei prezzi dell’ADSL e per farlo ha scelto di appoggiare l’associazione AntiDigitalDivide che, come si ricorderà, ha denunciato le politiche di Telecom Italia alle autorità di garanzia dell’Unione Europea.
Il tema è il mancato allineamento dei prezzi dell’ADSL italiana rispetto a quelli europei. Assoprovider in una nota riporta stralci della denuncia, in cui si accusa la posizione dominante di Telecom e il fatto che “per quanto riguarda il mercato all’ingrosso, non è praticamente soggetta a nessuna forma di reale concorrenza”.
Sarebbero questi i motivi per i quali gli utenti italiani verrebbero sottoposti ad una politica tariffaria diversa da quella praticata in Francia e Germania, dove i costi sono minori e le prestazioni decisamente migliori. Secondo Assoprovider “le condizioni ed i prezzi praticati sul territorio italiano, sono legati a scelte del tutto discrezionali ed arbitrarie di Telecom Italia SPA, connesse ad una posizione dominante e ad un regime di concorrenza viziata e/o falsata, posto che detto operatore sembra di essere in grado di fornire in altri paesi membri, servizi migliori a costi inferiori (?) fatti di tale gravità da compromettere l’accessibilità e la fruibilità dei servizi a banda larga sull’intero territorio nazionale italiano, con rischi per l’economia stessa di un paese membro”; il tutto perché Telecom Italia sarebbe fornitore di linee Adsl sia all’ingrosso che al dettaglio.
Secondo Assoprovider in sostanza sarebbero negati i diritti basilari del consumatore, al quale viene impedito di godere dello stesso servizio del quale godono gli altri consumatori d’Europa a causa del regime di monopolio, che li costringe a dover pagare tariffe molto più alte proprio perché è solo Telecom Italia a gestire le linee e a definirne le caratteristiche e i parametri di usabilità. Per l’associazione dei provider indipendenti è ora che la UE intervenga “perché sul cavo non c’è mercato in Italia, visto che finora le Authority non hanno fatto il loro dovere”.