Due anni al pirata di Redmond

Due anni al pirata di Redmond

Il giochino dell'ex dipendente Microsoft aveva sorpreso tutti. Ora è lui a sorprendersi per una sentenza piuttosto pesante
Il giochino dell'ex dipendente Microsoft aveva sorpreso tutti. Ora è lui a sorprendersi per una sentenza piuttosto pesante


Redmond (USA) – Il suo caso aveva suscitato una certa attenzione e nell’estate di due anni fa, quando è stato arrestato , il suo nome ha fatto rapidamente il giro del globo. E’ quello di Richard Gregg, che lucrava vendendo abusivamente software ottenuto sfruttando la propria posizione in seno a Microsoft.

Gli inquirenti hanno infatti accertato che, violando la policy dell’azienda e la legge, Gregg sfruttava il proprio ruolo di dipendente del big di Redmond per ordinare tramite la rete di acquisto interna dell’azienda una grande quantità di software, programmi che poi rivendeva all’esterno con vari canali a prezzo maggiorato, lucrando dunque sulla consistente differenza.

Un’attività condita da un giro di email fasulle che avrebbe fruttato complessivamente al truffatore tra i 13 e i 17 milioni di dollari, soldi spesi a coprire mutui e l’acquisto di auto di lusso . La faccenda ha anche spinto Microsoft a rivedere gli strumenti di acquisto interni e la propria policy.

A fronte di tutto questo, dunque, Gregg si è ritrovato al processo con 62 capi di imputazione e per tentare di ridurre la pena non solo ha ammesso la propria colpevolezza ma ha fin da subito collaborato al massimo grado con le autorità per ricostruire quel giro di denaro.

Il giudice ha così stabilito che Gregg passi due anni dietro le sbarre e si impegni a restituire cinque milioni di dollari.

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Pubblicato il
5 apr 2005
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