M'han sottratto il dominio .com

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A quanti è accaduto di vedersi sottrarre il dominio da Network Solutions? Se lo chiede un lettore, che racconta un'incredibile vicenda
A quanti è accaduto di vedersi sottrarre il dominio da Network Solutions? Se lo chiede un lettore, che racconta un'incredibile vicenda


Roma – Gentile redazione, vi scrivo in seguito ad un problema scaturito in merito alla registrazione di un dominio. Nel Gennaio 1999 ho registrato tramite un ISP della città dove risiedo (Pesaro) il dominio larca.net alla Network Solutions. Il motivo di tale registrazione è dovuto ad un utilizzo dello stesso per motivi di lavoro.

Verificata la disponibilità del dominio, ho avviato tutte le pratiche relative alla registrazione (pagamento tramite carta di credito compreso) e nel giro di 3 settimane ho potuto utilizzare il dominio scelto per alcuni progetti che avevo in mente.

Per oltre un anno nessun problema, tanto da convincermi che il sistema adottato alla Network Solution (ente di registrazione dei domini.com,.net e.org) fosse “impeccabile” e “veloce”, al contrario delle voci che giravano sui problemi di registrazione dei domini internazionali.

A maggio del 2001, nell’intento di scaricare la posta e di aggiornare una pagina del mio sito, mi vedo negati i diritti di accesso ai vari servizi. Sorpreso della cosa telefono all’ISP che gestisce il mio dominio chiedendo informazioni al riguardo. Il responsabile verifica il funzionamento dei servizi e le relative password e mi avverte che non esiste nessun problema, almeno localmente.

Riprovo allora a scaricare la posta e ad aggiornare la pagina del sito ma niente: accesso ai servizi negati.Dopo una serie di controlli più accurati ci accorgiamo io ed il responsabile dell’ISP che la Network Solutions aveva venduto a terzi il
dominio.

Decidiamo quindi di avviare subito una segnalazione alla Network Solutions avvisandoli che avevano venduto un dominio già registrato e pagato ancora per tutto il 2001 (esibendo quindi anche le varie ricevute di pagamento inerenti agli anni 1999, 2000 e 2001). Ovviamente nessuna risposta ci perviene e decidiamo di informarci meglio tramite uno studio legale che cura questi “problemi”. L’unica soluzione, a loro avviso, è quella di intentare una causa legale contro la Network Solutions per poter riavere il dominio larca.net.

Passano alcuni mesi (in cui io mi trovo impossibilitato ad avere un sito e le e-mail funzionanti) e nel Dicembre 2001 arriva una lettera dallo studio legale che mi lascia a dir poco allibito. La prima parte della lettera conferma l’inadempimento della Network Solutions in merito alla registrazione del dominio (cosa che sapevamo già), mentre la seconda parte descrive cosa fare per riottenere il proprio dominio e, logicamente, il prezzo da pagare per intentare la “famosa” causa legale contro l’ente di registrazione.

Riporto di seguito parte della lettera:
“…si fa presente che essi, ad una prima valutazione, dovrebbero consistere in lire 3.000.000 circa, a titolo di acconto spese, cui sono da aggiungere diritti ed onorari professionali, da calcolare sulla base di un equo valore da tariffario…”
“…Nella valutazione dei costi complessivi, si tenga presente che un’eventuale azione esecutiva nei confronti della Network Solutions (di proprietà Veri Sign Inc.) dovrà essere effettuata negli Stati Uniti avvalendosi della collaborazione di uno studio legale americano, i cui onorari sono mediamente più alti di quelli Italiani…”.

Potete capire il mio sconforto nel leggere le cifre sopra elencate, considerato che non vincerò mai la causa ovviamente! E tutto per un dominio pagato quella volta circa 70 dollari per 2 anni di utilizzo.

Quello che vorrei è sottolineare come, ancora una volta, le vie legali italiane si dimostrano macchinose ed impreparate in materia “informatica”. Di come gli stessi possano approfittare delle situazione per chiedere milioni (alla fine sono un normale cittadino e tutti quei soldi non posso spenderli per un dominio).
Di come questi enti di registrazione dei domini che teoricamente dovrebbero essere “super partes” si ritrovino ad avere la situazione sempre a loro favore, e di come possano decidere di fare quello che vogliono.
Di come si parli di abbattimento delle distanze tramite Internet e come invece siamo legati a problemi che già da tempo dovrebbero essere stati risolti (ancora non esiste nessuna legge internazionale che tuteli i “normali” utenti della rete).

Quello che ho constatato (ma sono solo ipotesi) con questa vicenda incresciosa è che a mio avviso la Network Solutions abbia venduto il dominio a me registrato perchè qualcuno ha offerto di più, che gli studi legali ancora non sono capaci risolvere questi problemi anche se i soldi (e non sono pochi) li chiedono eccome e che io mi ritrovo a dover pagare per poter riavere un dominio che è già mio, senza contare i mesi in cui i miei indirizzi di posta elettronica ed il mio sito siano risultati inutilizzati (non saprò mai se qualcuno ha cercato di mandarmi una e-mail per contatti lavorativi per esempio perdendo anche possibili clienti e non oso immaginare quando qualcuno cerca di visualizzare il mio sito e si ritrova a vedere pagine che parlano di dipinti…).


L’unica soluzione mi sembra quella di registrare un altro dominio (in questo caso.it per praticità…speriamo…) per nemmeno 100.000 lire e “sperare” che non si riverifichi una situazione come quella precedentemente descritta.
Dovrò poi far ristampare tutti i biglietti da visita, avvisare i clienti, registrare il nome del dominio nuovo su una trentina di motori (per iniziare), ecc…

Vorrei sapere se esistono altri sistemi per riottenere quello che è già in mio possesso e cosa dobbiamo fare noi utenti per non cadere nella “rete” burocratica del sistema che gestisce (in maniera “misera”) il World Wide Web.

Poi la mia idea sarebbe quella di istituire un sistema che già viene utilizzato per gli abusi della posta elettronica. Un ente no-profit che raccolga tutte le disavventure degli utenti della rete: dai problemi burocratici, ai dissidi sui domini, agli abusi subiti, ecc…
Un archivio che raccolga tutte le informazioni e le esperienze come la mia e che serva ad aiutare chi si ritrova a fronteggiare “il lato oscuro della rete”. Magari con l’aiuto di professionisti del settore e non semplici “ladri” di portafoglio… Credo sia arrivato il momento.

Per serietà non ho volutamente inserito nomi e dati delle persone con cui ho vissuto questa esperienza: se volete maggiori informazioni scrivete al mio indirizzo di posta elettronica (delbiorobi@iol.it). Se qualcun altro come me ha già provato quello che ho vissuto io sarei ben contento di sapere come la vicenda si è sviluppata e poi conclusa.

Distinti saluti,
Roberto Del Bianco

Ciao Roberto, perdere così un dominio è inaccettabile e non credo proprio, purtroppo, che sia la prima volta che accade. Il comportamento di Network Solutions mi sembra paradossale vista la gravità di quanto commesso.
Ti confermo che gli strumenti di legge per difendersi non sono molti e sono certamente costosi. I legali a cui ti sei rivolto non credo abbiano molte altre strade oltre a quelle che ti hanno prospettato e ti posso garantire che una causa condotta negli USA da qui è decisamente impegnativa sul piano economico.
Sarebbe di sicuro interesse riunire, anche a partire dalla tua lettera, tutti coloro a cui è successo qualcosa del genere per poter esercitare una “pressione” su Network Solutions affinché se ne occupi. Difficile essere ottimisti però se dopo le tue segnalazioni hanno davvero deciso di lavarsene le mani.
Un saluto, ciao! Lamberto Assenti .

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Pubblicato il
19 dic 2001
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