Sotto l'occhio del Grande Orecchio
Come vengono intercettate le comunicazioni degli italiani? E' giustificato l'allarme per la privacy violata? Web, email, telefonini, VoIP: nulla sfugge? Il quadro in una inchiesta di Punto Informatico

Alcune notizie suggeriscono infatti come negli ultimi mesi si sia verificato un salto di qualità del fenomeno, e si sia perso di vista quello che dovrebbe essere il naturale equilibrio tra esigenze di controllo e monitoraggio ai fini investigativi e il rispetto dei diritti della privacy dei cittadini sottoposti a intercettazione. Stando invece a ciò che si sente in giro, leggendo i giornali e informandosi in modo attento in Internet, sono sempre di più i segnali piccoli e grandi che fanno temere il peggio, in termini di data mining, sia sul traffico vocale che su quello digitale attraverso e-mail, Internet, voice over Ip, reti wireless e sistemi Gsm.
"Storicamente le intercettazioni nascono il giorno dopo la comparsa di qualunque tipo di comunicazione - racconta a Punto Informatico il colonnello Umberto Rapetto del Comando Generale della Guardia di Finanza, tra i massimi esperti di data mining applicato al cyberterrorismo - e c'è sempre qualcuno che ha necessità di conoscere quel che altri si dicono o si scrivono. Se agli albori della civiltà c'era chi per precauzione scriveva i messaggi sul cranio rasato dei messaggeri e attendeva la ricrescita dei capelli prima di "spedire" la comunicazione, oggi nell'era dello scambio contestuale di informazioni audio e video la gente cerca di blindare i propri contatti e qualcuno dall'altra parte, lecitamente oppure non autorizzato, fa di tutto per dribblare le protezioni e venire a conoscenza di fatti e notizie veicolati con telefoni e computer. L'evoluzione tecnologica condiziona ovviamente l'attività investigativa, imponendo nuove soluzioni per garantire l'efficacia degli strumenti disponibili e tra le tante cose da fare c'è senza dubbio il consolidamento delle soluzioni adottate per "rincorrere" le comunicazioni satellitari e i sistemi di posizionamento".
E come spiegare tutto questo al Distretto Giudiziario di Caltanissetta balzato ultimamente agli onori della cronaca per aver disposto intercettazioni telefoniche su quasi 2000 persone, disponendo oltre 200 intercettazioni ambientali e spendendo 10 milioni di Euro nell'arco dell'ultimo anno? Il Procuratore Generale ha giustificato il suo operato con l'esigenza di un efficace controllo in materia di criminalità organizzata, ma certo il confine tra esigenze di indagine e violazione della privacy in questo caso diventa sottile. Purtroppo la Procura non ha risposto alle nostre domande in merito.
TAG: cyber diritti