P2P nel mirino della RAI?

P2P nel mirino della RAI?

Ne parla un lettore descrivendo quanto visto in una delle fiction della Radiotelevisione di Stato. Un piccolo caso di... informazione preventiva?
Ne parla un lettore descrivendo quanto visto in una delle fiction della Radiotelevisione di Stato. Un piccolo caso di... informazione preventiva?


Roma – Spettabile redazione, ieri sera, come al solito, sono stato costretto a vedermi lo sceneggiato “Un posto al sole” su Rai Tre. Ad un certo punto si svolge una scena in cui uno dei protagonisti mostra ai convenuti, con alla mano notebook e telecomando (!) della TV, che ha scaricato dei film da internet. Chicche rare, tipo Giovannona coscialunga et similia.

Da qui, parte la scenetta pedagogica con gli altri protagonisti che criticano duramente l’ autore del misfatto, paventando chiusura dei cinema, disoccupazione e altri disastri.

Considerato che questa soap opera fa del tradimento, della menzogna e dell’ infedeltà il pane quotidiano della sua sceneggiatura, e nessuna di queste azioni è oggetto di riprovazione, il messaggio mi pare semplice: stupra, deruba, uccidi, tradisci e cornifica, ma non copiare film.

Dulcis in fundo, la punizione che tocca al reprobo: il meschino ha voluto guardare questi film di alta cinematografia, e ha preso un virus: il portatile neppure si accende più. Una cosa che non accadrebbe (forse) neppure inserendo uno dei famosi CD audio protetti con gli esotici sistemi anticopia degli ultimi anni.

Pensate che le casalinghe saranno abbastanza terrorizzate da questa scenetta di pedagogia terroristica?

Francesco Consumi
(f.consumi AT oltrelinux.com)

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Pubblicato il
20 apr 2005
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