L'utente europeo (h)a banda larga

L'utente europeo (h)a banda larga

Giovane, benestante, tecnofilo: questo il profilo tracciato da Forrester Research per gli abbonati in Europa a servizi di connettività a banda larga
Giovane, benestante, tecnofilo: questo il profilo tracciato da Forrester Research per gli abbonati in Europa a servizi di connettività a banda larga


Roma – “Ci sono alcune poche differenze tra loro ma, in generale, gli utenti europei broadband sono tendenzialmente giovani, tecnofili e benestanti”. Così Paul Jackson, analista di Forrester Research descrive il profilo dell’utente medio di servizi a banda larga in Europa.

Le caratteristiche sono comuni, secondo gli esperti, a tutti i paesi europei nei quali la banda larga si sta sviluppando. “Quello che sorprende – spiega Jackson – è che il profilo dei primi utenti broadband sia così simile indipendentemente dal paese. Questo vale, per esempio, sia per il tedesco che cerca informazioni in rete che per l’amore degli italiani per la chat online”.

Ma il numero di questi utenti, rispetto al totale, è ancora ridottissimo: non supera il 4 per cento.

L’attività preferita dagli utenti broadband è la più naturale: il download di materiale dalla rete, in particolare software. Ma, con la complicità di una disponibilità economica superiore alla media, questo si affianca ad una maggiore propensione all’acquisto di beni e servizi online. Tanto che, in linea generale, pagare di più per poter disporre della banda larga non viene vissuto come un sacrificio.

Un elemento interessante dell’uso che viene fatto delle connessioni sempre attive a banda larga è quello che Forrester definisce come “online snacking”, ovvero brevi e frequenti “puntatine” sulla rete seguite a più lunghi periodi di inattività. A questo si dovrebbe l’uso intensivo delle chat, della messaggeria istantanea, dei newsgroup e della posta elettronica.

La situazione attuale è comunque destinata a cambiare perché la diffusione del broadband porta con sé molti utenti che escono da questo profilo medio e che portano con sé, dunque, altri modelli di comportamento.

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Pubblicato il
7 gen 2002
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