Vaporware 2001, i fantasmi dell'IT

Vaporware 2001, i fantasmi dell'IT

Wired torna a stilare, come ogni anno, la classifica dei primi 10 prodotti fantasma del mercato IT. Tre videogiochi ai primi tre posti
Wired torna a stilare, come ogni anno, la classifica dei primi 10 prodotti fantasma del mercato IT. Tre videogiochi ai primi tre posti


Web – Anche quest’anno Wired ha pubblicato la classifica dei “Vaporware” più votati dai suoi lettori: una lista di tecnologie, prodotti o servizi che promettevano di rivoluzionare il loro settore di appartenenza ma che, alle soglie del nuovo anno, rimangono solo “fumo”, promesse non mantenute.

Alcuni di questi Vaporware sono progetti ormai morti o abbandonati per sempre, mentre altri sono tuttora in via di sviluppo.

Negli ultimi due anni si sono classificati al primo posto due sistemi operativi: Windows 2000 nel 1999 e Mac OS X nel 2000. Quest’anno, a riconferma di quanto il mercato dei videogiochi abbia ormai assunto un ruolo di primo piano nel mercato dell’IT, Wired ha regalato la prima posizione a Duke Nukem Forever, un gioco 3D in soggettiva che lo scorso anno conquistò la seconda piazza.

Annunciato nel 1997 da 3-D Realms, Duke Nukem Forever si fa ormai attendere da oltre 4 anni da una schiera di appassionati che guardano con ansia a quello che prometteva, e ancora promette, di essere il degno sequel di uno dei giochi alla Quake più amati in assoluto.

Ancor oggi 3-D Realms non si sbilancia e si limita ad affermare che questo gioco è un progetto troppo ambizioso perché si possano stabilire delle scadenze. E Wired e già pronta a conservargli un posto in caldo per la classifica del prossimo anno.

Al secondo posto si trova un altro videogioco, Warcraft III di Blizzard, altro sequel di una delle serie di strategici in tempo reale che ha fatto la storia di questo genere. In questo caso sembra ci siano però speranze di vedere questo titolo pubblicato entro la fine dell’anno: proprio ieri Blizzard ha infatti iniziato la fase di reclutamento di beta tester.

Sul terzo gradino del podio i lettori di Wired hanno messo Photoshop per Mac OS X, una vera e propria killer-application per il nuovo sistema operativo di Apple. Alcune voci sembrano dare per imminente il rilascio di una prima versione beta del prodotto, ma Adobe non ha ancora rilasciato comunicati ufficiali.

Al quarto posto si trova un altro gioco, Team Fortress 2 di Valve Software, un titolo promesso qualche anno fa che avrebbe dovuto aggiungere a questo classico shooter 3D rivoluzionarie funzionalità per il multiplayer.


Quinta piazza per le reti mobili di terza generazione. Wired sostiene che tutti ormai hanno probabilmente sentito parlare della nuova generazione di servizi wireless ma nessuno ha ancora avuto modo di provarli per davvero. Uno dei maggiori operatori del settore, la giapponese NTT DoCoMo, ha più volte rimandato la partenza della sua rete wireless a larga banda e, qualche mese fa, il Governo Bush ha posticipato l’attuazione della rete mobile 3G americana al 2004.

Al sesto posto c’è un sistema che promette di trasformare le macchine fotografiche tradizionali in versioni digitali. Al settimo un sinstetizzatore di odori, iSmell, che dovrebbe portare sui PC la componente olfattiva. All’ottavo posto l’intelligenza artificiale, una branca dell’informatica che promette da tempo computer in grado di interloquire con gli utenti e robot capaci di badare a sé stessi. Ma fino ad oggi, scrive Wired, la gran parte di queste previsioni sembrano essersi concretizzate solo nel mondo cinematografico.

La penultima posizione è occupata da Peekabooty, il browser anticensura degli hacker di Cult of the Dead Cow che sfrutta il concetto delle reti peer-to-peer in associazione a tecnologie di cifratura per consentire a chi lo usa di “aggirare” le censure poste all’uso di Internet. Punto Informatico si è occupato di Peekabooty qui e qui .

Ultima in classifica Indrema, la leggendaria console da gioco open source che prometteva di dare filo da torcere a colossi del settore come Sony e Nintendo. In realtà, come venne annunciato la scorsa primavera , Indrema chiuse baracca e baracchini nel giro di pochi mesi portando con sé nella tomba l’utopia di portare Linux e l’open source nel lucroso mercato videoludico.

A onor del vero qualche tempo dopo un team di sviluppatori annunciò TuxBox , un progetto simile a Indrema di cui parlammo qui . La pagina delle news del sito di TuxBox sembra aggiornata ma, a 9 mesi dal suo annuncio, non è chiaro se al di là del fumo vi sia dell’arrosto.

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Pubblicato il
8 gen 2002
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