Su Buongiorno.it nuove scomuniche per spam

Su Buongiorno.it nuove scomuniche per spam

I server dell'azienda consentono ad alcune liste di utilizzare indirizzi email rastrellati on line, e le newsletter non vengono bloccate. Così Spamhaus ha ora inserito B! nella sua SBL. Non sono i primi guai da spam per Buongiorno.it
I server dell'azienda consentono ad alcune liste di utilizzare indirizzi email rastrellati on line, e le newsletter non vengono bloccate. Così Spamhaus ha ora inserito B! nella sua SBL. Non sono i primi guai da spam per Buongiorno.it


Roma – Buongiorno.it torna nell’occhio del ciclone a causa del problema spam, una questione che più volte ha toccato l’azienda in un modo o nell’altro. Spamhaus , uno dei più attivi gruppi antispam, ha infatti deciso di inserire la rete dell’azienda nella SBL (Spamhaus Block List). Si tratta di una lista pensata per consentire ai provider di filtrare automaticamente le email provenienti da certi server riconosciuti come mail server “spammatori”.

In particolare, la decisione di Spamhaus di “punire” Buongiorno.it è legata ai rapporti che quest’azienda ha con i gestori delle mailing list ospitate sul proprio network. Nel caso specifico la mailing list “sitodelgiorno”, ospitata sui server di Buongiorno.it e più volte finita alla ribalta per questioni di spam, ha originato una continua sequenza di lamentele evidenziando che numerosi indirizzi email sono stati iscritti nel suo database, e dunque in quello di Buongiorno.it, senza una specifica autorizzazione dei detentori degli indirizzi stessi.

I messaggi delle mailing list del network di Buongiorno.it vengono dunque da ora trattati ufficialmente come “spam” da parte di tutti i provider e operatori che utilizzano l’autorevole SBL per tenere lontane dai propri network le ondate di posta elettronica non richiesta.

Come ricordato da alcuni sul newsgroup it.news.net-abuse, nel quale le critiche alle gestione delle liste da parte di Buongiorno.it sono argomento centrale da sempre, questa “scomunica per spam” è la conseguenza del fatto che “ci sono _alcune_ liste ospitate da server su quella rete che inviano mail a indirizzi che non l’hanno richiesto”. E viene sottolineato come questo accada perché i gestori di alcune liste ospitate sui server di Buongiorno.it dichiarino la legittimità di indirizzi email che vengono invece iscritti brutalmente nei database senza alcuna richiesta di conferma dell’iscrizione.

Questa situazione genera naturalmente numerose segnalazioni, da parte dei gruppi antispam e degli utenti che si vedono indebitamente iscritti alle liste. Utenti che senza averlo mai richiesto finiscono per ricevere anche posta direttamente da Buongiorno.it (che si riserva di mandare messaggi propri agli iscritti delle mailing list che ospita). Sono dunque segnalazioni di una sorta di “doppio spam” che però, come viene rilevato sui newsgroup specializzati, da parte di Buongiorno.it non comporterebbe un’azione sanzionatoria nei confronti dei gestori delle liste “colpevoli”.

Di interesse è questa segnalazione del 20 agosto del 2000 al NIC italiano. Una segnalazione che riguardava proprio “sitodelgiorno” ma che comprende anche segnalazioni di spam dalla rete dei server di Buongiorno.it e di Send.it, sempre parte dell’azienda.

Di interesse forse ancora maggiore è questo thread apparso su Usenet che indica come “sitodelgiorno” ancora prima di entrare nel network di Buongiorno.it fosse noto come fonte di spam. Una “qualità” che non gli ha però impedito di firmare un contratto con l’azienda che si autodefinisce leader dell’email marketing.

A questo punto per uscire dalla SBL, con cui già si è iniziato a filtrare i messaggi provenienti da Buongiorno.it, l’azienda dovrà probabilmente chiudere i rapporti con la mailing list “sitodelgiorno”, studiare le infinite segnalazioni di spam ed eventualmente disdire i contratti con tutte le mailing list che le hanno generate e che rappresentano altre “fonti di rischio” per l’inclusione di Buongiorno.it tra gli spammer nelle liste di filtraggio.

In passato Buongiorno.it era già stato preso di mira dal MAPS (Mail Abuse Prevention System) che per un certo periodo aveva incluso il network dell’azienda nella RealTime Blackhole List (RBL), forse la più celebre lista di filtraggio antispam, peraltro basata su criteri diversi dalla SBL di Spamhaus.

Nelle prossime ore Punto Informatico cercherà di contattare Buongiorno.it per un commento sulla questione dello spam e della gestione delle liste.

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Pubblicato il 28 gen 2002
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