Appello dei provider al nuovo ministro TLC

Appello dei provider al nuovo ministro TLC

Gli ISP di Assoprovider scrivono al neoministro delle Comunicazioni Mario Landolfi nella speranza che ora il Wi-Fi italiano possa conoscere un vero sviluppo
Gli ISP di Assoprovider scrivono al neoministro delle Comunicazioni Mario Landolfi nella speranza che ora il Wi-Fi italiano possa conoscere un vero sviluppo


Roma – Ci avevano provato con il precedente ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri e ora ci riprovano Mario Landolfi, da qualche giorno a capo di quel dicastero: sono i molti provider italiani che da lunghissimo tempo attendono che il Governo agisca per dare anche al nostro paese l’opportunità di sfruttare appieno le potenzialità del Wi-Fi.

La promettente tecnologia di comunicazione wireless, che altrove sta creando notevolissime opportunità , in Italia è frenata da disposizioni regolamentari e leggi che i provider chiedono di superare . “Il Wi-Fi – spiegano i provider di Assoprovider – da non confondere col WiMax, “si sta dimostrando una nuova efficace via alla banda larga in Italia e nel Mondo”.

I provider ricordano che le sperimentazioni in corso per il Wi-Fi nell’ultimo miglio possono consentire di portare connettività veloce in aree oggi non coperte, in paesi e periferie con costi di molto inferiori alle tecnologie broad band tradizionali. Sono costi, come noto, che inducono i grandi operatori a non investire in molte aree del paese, tuttora escluse dalle opportunità della banda larga.

Da un lato Assoprovider ricorda che una normativa capace di liberare le frequenze dei 2,4 e 5 GHz significherebbe dare una spinta significativa al mercato italiano, dall’altro sottolinea come l’attuale regolamentazione del settore avallata dall’ex ministro ha vietato espressamente il Wi-Fi outdoor, precludendo così tutte le promesse emerse nel corso delle audizioni che hanno preceduto il varo del decreto 28/05/2003 firmato da Gasparri.

“Il maggiore ostacolo al loro sviluppo – scrive Assoprovider riferendosi ai molti imprenditori che anche nel Mezzogiorno hanno investito in attesa di una liberalizzazione mai giunta – viene proprio dallo Stato”.

Assoprovider si dice anche preoccupata dell’attenzione che oggi ricopre il WiMax non perché ritenga la tecnologia non interessante, anzi l’esatto contrario, ma perché è ancora in divenire mentre – ricordano i provider – “ormai ogni PC portatile ha a bordo una scheda per connettersi in Wi-Fi”.

In generale, secondo l’associazione dei provider, sussiste una incertezza normativa che dà adito a sperimentazioni spesso non ufficiali che possono danneggiare gli imprenditori già colpiti dalle decisioni fin qui assunte dal Governo, incertezza che ora deve finire se si vuole dare un futuro al settore, tutelare i consumatori e garantire una possibilità alle imprese locali.

Quattro le richieste al Ministero:
– libero uso delle frequenze delle bande non protette R-LAN e Hyper-Lan (2,4 e 5 GHz);
– nessun costo di licenza né per l’operatore né per l’utenza
– nessuna limitazione sulle aree di copertura né geografiche né territoriali
– nessuna limitazione circa la tipologia di servizi IP offerti via wireless.

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Pubblicato il
2 mag 2005
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