Pirateria: il Governo dice no

Pirateria: il Governo dice no

E spara CD alle gole degli italiani: alla via contro l'italico vizio di piratare. Sono decine di milioni i pirati italiani. Faletti testimonial, Masi e Bonaiuti promotori dell'iniziativa. I dettagli
E spara CD alle gole degli italiani: alla via contro l'italico vizio di piratare. Sono decine di milioni i pirati italiani. Faletti testimonial, Masi e Bonaiuti promotori dell'iniziativa. I dettagli


Roma – Toni cupi ed intimidatori per la nuova campagna di comunicazione sociale promossa dalla Presidenza del Consiglio , presto in onda sulle televisioni nazionali. Un DVD impazzito schizza fuori da un masterizzatore e sfiora la gola di Giorgio Faletti, terrorizzato: ” La pirateria multimediale è un crimine. Stanne fuori “. La realizzazione dello spot è costata 131.000 euro ma è soltanto l’avanguardia di una massiccia crociata mediatica che si abbatterà su tutti i media: radio, stampa e persino sul web. “Il tentativo è quello di alzare l’attenzione dell’opinione pubblica per i danni creati dalla pirateria a tutta l’economia”, ha annunciato Mauro Masi, segretario generale di Palazzo Chigi, esperto di diritto ed ex commissario straordinario della SIAE .

Il messaggio è chiaro e denota un importante cambio di rotta nella strategia contro la contraffazione digitale. La difesa della proprietà intellettuale sui mezzi di informazione non è più compito esclusivo dell’industria multimediale, come è avvenuto finora . Il Governo scende in campo per dare rinforzi alla guerra contro la pirateria: “Il fenomeno in Italia produce guadagni illeciti per 1,3 miliardi di euro “, sostiene il sottosegretario Bonaiuti, “e purtroppo l’Italia è nel ristretto gruppo dei paesi più industrializzati in cui il fenomeno è più marcato”. In mezzo ci sono, a detta del Governo e dell’industria, mancati proventi per l’Erario.

La tesi di Bonaiuti è che in Italia vi sia una peculiare “tolleranza culturale nei confronti della pirateria”, da far crollare con colpi ben assestati di picconate mediatiche. Masi calma le acque e rassicura chi teme un giro di vite : “Non c’è nessuna intenzione di criminalizzare Internet, che è una grande opportunità”. Ma al tempo stesso la Rete rappresenta un settore da tenere sotto controllo, essendo “anche un rischio. Il limite tra l’opportunità e il rischio è proprio il rispetto della legge”. Masi, che aveva annunciato la campagna già lo scorso settembre, a suo tempo ventilò la possibilità di istituire un direttore responsabile per i siti web.

A condire e testimoniare l’impegno delle istituzioni a fianco dell’industria anche una rivista quadrimestrale presentata dalla Presidenza del Consiglio, “Crimes & Computers”: al contrario di quanto potrebbe far supporre il titolo non si tratta di un insieme di articoli in inglese ma di una puntigliosa descrizione delle iniziative del Governo a tutela della proprietà intellettuale, considerato mattone essenziale della nostra economia.

Ed è anche per questo che i funzionari governativi in queste ore sottolineano che se gli interessi dell’industria dei contenuti si estendono a tutto il globo, allo stesso modo la pirateria si articola su scala internazionale: non si tratta certo di una specialità made in Italy . Bonaiuti si è detto convinto che “il problema consiste anche nella mancanza di una norma chiara e specifica che tuteli il diritto d’autore a livello internazionale”.

I risultati di un’indagine commissionata dal governo canadese in occasione del “World Intellectual Property Theft Day” trovano l’Italia in “buona compagnia”: tra gli epicentri della contraffazione , dove produzione e smercio di materiale pirata sono all’ordine del giorno, figurano anche paesi ricchi come Israele, Canada, Francia, Grecia, Giappone, Olanda, Nuova Zelanda, Portogallo, Spagna e Regno Unito. La IIPA (International Intellectual Property Alliance) ci classifica infatti tra i paesi da tenere sotto controllo .

Immediati i commenti e le reazioni dopo l’annuncio della campagna mediatica. Il settore dell’industria è compatto nel sostenere il nuovo corso di Palazzo Chigi. Soddisfazione per Microsoft, presente alla cerimonia di presentazione della nuova campagna informativa. Umberto Paolucci, vicepresidente di Microsoft, accoglie con favore “questa nuova iniziativa che rappresenta un importante passo avanti nella strategia del nostro governo”. Il musicista Mogol sostiene che la pirateria debba essere fermata immediatamente: “E’ un disastro e la fine della creatività”.


Anche Enzo Mazza, presidente della Federazione dell’industria musicale FIMI , ha approfittato del lancio della campagna governativa per ricordare che circa 11 milioni e mezzo di Italiani possiedono almeno un CD-Audio piratato, mentre circa 4 milioni di persone scaricano illegalmente musica dalla Rete. Dati che, letti così, potrebbero indurre a ritenere che gli italiani sguazzano nell’illegalità oppure che le leggi non sono adeguate.

In Italia, afferma FIMI, sono state denunciate 26 persone. Preoccupato il direttore della SIAE, Gianni Profita: “L’industria dei contenuti rischia di morire”. Mazza lancia la proposta della “riduzione dell’IVA a livello europeo” per sottrarre i consumatori dall’orbita dell’illegalità.

Il fronte internazionale costituito da BSA , ESA , MPAA e RIAA esulta. Anche in Italia l’inasprimento delle sanzioni, il “giro di vite”, è il risultato della intensa strategia di pressione politica operata su scala planetaria. Grazie anche all’appoggio della WTO , il macrogruppo è riuscito a promuovere leggi ad hoc in numerosi paesi in via di sviluppo, tutelando soprattutto gli interessi delle multinazionali del digitale. Aziende prevalentemente basate negli USA e già difese, all’interno dei confini nazionali, da una recente legislazione d’acciaio .

Proprio BSA (Business Software Alliance) ha espresso ieri vivo entusiasmo per l’iniziativa del Governo, che confermerebbe la crescente attenzione del nostro paese alle pressioni internazionali per difendere la proprietà intellettuale. Pressioni intensificatesi a partire dal 2004, quando il Ministro per le Attività Produttive, Antonio Marzano, incontrò Kamil Idris, presidente della WIPO (Wolrd Intellectual Property Organization). In quell’occasione, Marzano rispose alle richieste di Idris promettendo sostanziali novità riguardo ai diritti d’autore. A maggio dell’anno scorso Roma ha varato la Legge Urbani .

Francesca Giudice, presidente di BSA Italia, ha ieri annunciato anche di voler appoggiare le forze dell’ordine per combattere la pirateria: “Nel momento in cui l’economia nazionale è chiamata ad un grande sforzo di competitività internazionale, è inaccettabile che importanti settori come quelli del software, dell’editoria, della discografia, del cinema e dell’entertainment domestico siano penalizzati, anche sul piano occupazionale, dalla copia, contraffazione e distribuzione illecita dei propri prodotti”.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
3 mag 2005
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