Professori? Inutili! Ci pensa un software

Professori? Inutili! Ci pensa un software

Si può sostituire l'occhio di un docente per correggere gli studenti? Lo pensano gli sviluppatori di un software da 100mila dollari che sarà esportato in Europa. Gli alunni? L'hanno già... craccato
Si può sostituire l'occhio di un docente per correggere gli studenti? Lo pensano gli sviluppatori di un software da 100mila dollari che sarà esportato in Europa. Gli alunni? L'hanno già... craccato


San Francisco – Gli atenei americani godono di una indiscussa fama internazionale: grandi risorse, ottimi insegnanti ed una didattica moderna. Ma questa volta un sociologo dell’Università del Missouri, Ed Brent, ha voluto spingersi oltre: ha sviluppato un software , chiamato SAGrader , per correggere automaticamente le prove scritte dei propri studenti.

Si tratta di un programma che analizza le correlazioni linguistiche all’interno di un testo. Gli esaminandi inviano i propri elaborati al professore e questi vengono valutati secondo la salienza e la rilevanza di certe parole chiave – esattamente come accade per alcuni motori di ricerca e per certi software utilizzati negli studi umanistici e sociali. Niente più matite rosse o giudizi per il professore, che si limita a convalidare il punteggio finale per poi passare all’interrogazione orale.

“Non si tratta di voler sostituire l’essere umano”, sostiene il prof. Brent, che ha sviluppato SAGrader utilizzando i fondi della Fondazione Nazionale per la Scienza statunitense. La creazione del software è costata 100mila dollari ed ha coinvolto un team di programmatori provenienti da tutti gli Stati Uniti. Può essere utilizzato on line e presto verrà proposto a numerosi atenei d’Europa. Il costo di una licenza multiutente si aggira attorno ai 2mila dollari all’anno.

Il professor Brent garantisce l’autorevolezza dell’insolito “assistente”, finora utilizzato per valutare i test d’ammissione agli esami finali di un frequentatissimo corso annuale di sociologia: “raramente il nostro SAGreader si sbaglia”. Grazie alla lettura in chiave semantica dei testi, il software controlla l’esistenza di certe frasi e parole all’interno di uno scritto. Puro nozionismo? Brent si difende sostenendo che è un ottimo metodo per risparmiare tempo .

“Non possiamo sostenere che questo programma possa capire effettivamente gli elaborati degli studenti. Utilizza semplicemente degli stratagemmi informatici per individuare la presenza di certi concetti fondamentali”, sostiene il professore. Una volta verificata la presenza di queste nozioni base, gli alunni possono partire da lì e “fare ragionamenti, che sono sicuramente più piacevoli da seguire rispetto alla macchinosa correzione di test su teorie, definizioni ed altro”.

Gli studenti hanno già trovato un metodo semplicissimo per beffare il programma, già ben noto ai wiz kid del marketing online: basta riempire il testo di parole chiave.

SAGreader risulta così utilizzabile soltanto per materie d’insegnamento rigide, ricche di definizioni, come tutte le scienze. L’applicazione di questa tecnologia nella valutazione di conoscenze umanistiche appare assai improbabile . Tuttavia un simile software è già in uso in tutto il mondo – ma sopratutto negli USA – per la correzione di test d’ammissione standardizzati e quiz attitudinali.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
10 mag 2005
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