DTT sì, ma si poteva far di più

DTT sì, ma si poteva far di più

Dopo l'editoriale di Mauro Vergari di Adiconsum si apre il dibattito sul digitale terrestre. L'opinione di Remo Pulcini, esperto del settore
Dopo l'editoriale di Mauro Vergari di Adiconsum si apre il dibattito sul digitale terrestre. L'opinione di Remo Pulcini, esperto del settore


Roma – Con riferimento all’ articolo dell’Adiconsum sul tema Digitale Terrestre , ecco le mie considerazioni. Una breve premessa: le mie considerazioni del tutto personali nascono dall’esperienza maturata in questi anni d’attività sul sito in tema di DTT e il caro amico dell’Adiconsum mi darà atto del mio sincero e spassionato giudizio indipendentemente dal “core business” del mio sito che è il Digitale Terrestre in Open Source e cioè gratuito (non dipendo finanziariamente da esso).

1) Il Digitale Terrestre non è l’unica soluzione verso la convergenza delle tecnologie Digitali delle comunicazioni ma rappresenta di sicuro una delle soluzioni che per troppo tempo sono rimaste indietro rispetto ad altre tecnologie Digitali (Basti pensare ai comuni elettrodomestici come le lavatrici e i frigoriferi che usano spesso tecnologie Digitali).

2) Qui non si tratta di stabilire se il passaggio a tale tecnologia era evitabile, per il semplice motivo che tale gap tecnologico in ogni modo sarebbe stato colmato e sollecitato dalla stessa tecnologia e dal mercato. Il motivo è che la tecnologia stessa tende ad unificarsi verso un Digitale comune; tanto che fra 10 anni, a dispetto delle varie Aziende ed enti Unificatori, sicuramente tutti i settori della tecnologia della comunicazione parleranno lo stesso linguaggio.

3) La maggior parte delle Nazioni, a dispetto dello standard scelto dagli Stati Uniti (ATSC), ha preferito lo standard Digitale Europeo (DVB-T) sicuramente superiore tecnologicamente: questo significa che il percorso è ormai tracciato nel bene e nel male.

4) Alle considerazioni fatte sopra si aggiunga che molti paesi tecnologicamente “inferiori” stanno avviando il Digitale Terrestre Televisivo e molti Paesi Europei, che erano in ritardo rispetto all’Italia e alla Finlandia stanno velocemente colmando il gap accumulato. Un motivo di tale corsa su scala Mondiale ci sarà?

5) Indubbiamente una possibilità di scelta e di dibattito sul Digitale Terrestre si deve fare e consiste non nello stabilire se tale progetto si farà, ma piuttosto nell’opzione riservata ai tempi e alle modalità con cui esso dovrà avvenire.

6) Personalmente ritengo fondamentale ed importante realizzare lo Swich Off nel più breve tempo possibile, in modo da mantenere il vantaggio accumulato facendo capire al resto dell’Europa che siamo noi che abbiamo il migliore Know Out sulla tecnologia e che siamo in grado di esportarlo al resto dei paesi Europei. Il beneficio che ne seguirà per le aziende del settore ed anche politicamente, richiedendo di diritto più peso in seno al consiglio Europeo nel settore Audiovisivo è evidente.
Tale scelta appare cosi trasparente ai miei occhi che non solo molte Nazioni da sempre “invidiose” del sistema Italia stanno anticipando i tempi ma alcuni stanno usando un trucco tipicamente Italiano è precisamente quello di avviare su alcune Città importanti o Regioni in piccole aree il DTT, in modo da poter magnificare al Mondo intero che sono già padroni della Tecnologia Digitale Terrestre.

L’effetto psicologico che ne deriva non è secondario, ed a riprova di quanto dico e che spesso sono stato contattato da enti paragovernativi o aziende estere per sapere il grado d’usabilità e la situazione Italiana attuale.

7) Tuttavia c’è una BUONA parte dell’intervento dell’Adiconsum che condivido pienamente ed in particolare la gestione Politica tipicamente Italiana del DVB-T che qui di seguito andrò ad analizzare nei particolari:

a) Effettivamente non si è tenuto conto dell’utenza finale (Cittadino – Telespettatore).

b) Si sono Istituiti e finanziati lecitamente numerosi enti anche tecnici che piuttosto che produrre soluzioni hanno solamente analizzato il mercato realizzando congressi e tavole rotonde fine a se stessi (personalmente avrei finanziato settori specifici del CNR).

Per correttezza e rispetto verso le mie idee da questo calderone salverei il Ministero dell’Innovazione Tecnologica e della Pubblica Amministrazione (CNIPA) che attraverso il bravo ministro Lucio Stanca ha prodotto documentati ed irreprensibili risultati arrivando a sfiorare quasi il blasfemo con la moltiplicazione dei “pani e dei pesci” a proposito del T-Government ottenendo il risultato non solo d’essere già avviato sul DTT ma anche di ritrovarsi in anticipo rispetto alla stessa diffusione del mezzo Televisivo. Inoltre è RIUSCITO A REALIZZARE TALE PROGETTO NON FACENDO GRAVARE I COSTI SUL CITTADINO !

8) Sicuramente il Digitale Terrestre Televisivo poteva è doveva diventare, come da me tante volte auspicato, una grand’occasione di sinergia fra settore pubblico e privato com’è avvenuto con il T-Government (dimostrando che si poteva fare) dando una dimostrazione di crescita democratica trasparente.

9) Sicuramente il Ministero delle Comunicazioni che era partito col passo giusto, lungo il percorso come sempre accade quando la gestione è politicizzata, ha perso una grand’occasione.

Gli Enti e le Istituzione CREATI che avrebbero dovuto supportare lo sviluppo CON SOLUZIONI innovative, associate all’interesse di molti Broadcast Nazionali che hanno pensato subito di lucrare con Pay/View sul calcio seppur lecitamente hanno falsificato questa gran possibilità incrinando i rapporti non solo con le associazioni dei consumatori ma anche con molte associazioni di categoria legate alle Tv Locali.

10) Personalmente non riesco a capire e condividere questa logica provando un gran dispiacere in considerazione delle numerose capacità professionali che ci sarebbero sul campo.
Questa convinzione tutta Italiana che si possa fare da soli anche se in modo lecito è tipico della “furbizia Italiana” che pero’ non tiene conto che dopo un primo vantaggio iniziale per il fenomeno fisico delle forze opposte e contrarie saranno proprio gli “stessi furbi” a pagare in termini di voti e d’immagine con grave danno per il Paese Italia.

11) A parte alcune soluzioni a dir poco inopportune come l’avvio in una fase di non perfetta copertura e in sperimentale della Pay/View Tv DEDICATA AL CALCIO; certamente CREDENDO CHE SOMMINISTRANDO l’unica “droga” che riesce ad annebbiare la vista degli Italiani si sarebbe potuto non solo far tacere l’utente telespettatore ma anche favorire lo sviluppo del DVB-T, convinzione abilmente SOLLECITATA dai vari Broadcast Nazionali che si sono giocati una fetta di credibilità. Quando invece bastava alle Istituzioni esercitare una semplice e non necessariamente repressiva azione di controllo che se abilmente somministrata avrebbe accontentato tutti i soggetti (dall’utenza alle associazioni di categoria sin ai Broadcast interessati): sarebbe stato sufficiente un ritardo di un mese cioè fino a quando i vari decoder acquistati dagli Italiani fossero stati regolarmente aggiornati per evitare il danno. Questa soluzione non avrebbe sicuramente cambiato nel medio-lungo periodo i profitti dei maggiori Budget concernenti i Broadcast Nazionali.

12) In conformità a queste considerazioni devo convenire anche io con i dubbi dell’Adiconsum (e chi più di me è sostenitore dell’avvio del Digitale Terrestre per la data PRESTABILITA) sull’effettiva possibilità di rispettare tale data per lo Swich Off. Ormai manca poco più di un anno all’obiettivo e facendo velocemente due elementari calcoli matematici si deve convenire su tale situazione:

I decoder presenti in Italia sono circa 3.000.000 venduti in due anni è con gli incentivi.

Come può il Ministero ritenere plausibile che per il 31.12.2006 le famiglie Italiane siano in condizioni di ricevere il DTT dovendo in poco più di un anno coprire un restante 20 milioni di famiglie Italiane? Oppure, si pensa che nell’ultimo mese gli Italiani prendano d’assalto i negozi per coprire tale fabbisogno o a maggior ragione pensano di spegnere l’analogico lasciando al buio televisivo le famiglie Italiane? A questo punto SI DOVREBBE INIZIARE a parlare di problemi d’ordine pubblico.

13) Una considerazione mi viene in mente è precisamente: se tutti gli enti e fondazioni creati avessero proposto soluzioni (come esempio la vendita di Tv dotati di decoder per lo standard DVB-T) imponendo mediante incentivi o altre SOLUZIONI alle aziende di produzione tale SCELTA che bada bene non è l’ unica possibile, sicuramente avremmo avuto in circolazione almeno 7/8 milioni di famiglie Italiane capaci di ricevere il segnale DTT, fra l’altro senza aggravio di spese perchè bisogna considerare che in Italia ogni anno si vendono almeno 2.000.000 di Tv indipendentemente dal DTT ma come semplice ricambio o sostituzione. Tali enti, che naturalmente lavorano con impegno purtroppo si sono concentrati sui congressi e sulle conferenze non riuscendo mai a proporre soluzioni adeguate.

14) Inoltre la mancanza di sensibilità verso l’utente telespettatore che ad oggi non è ancora adeguatamente indottrinato, prova ne sia che basta domandare in giro agli utenti “in cosa consiste il Digitale Terrestre? A cosa serve ? E’ qual’è la data dello Swich Off ?” VI SENTIRETE rispondere non lo so oppure i più preparati vi risponderanno che serve a vedere le partite di calcio.

Per tale motivo sarebbe stato necessario imporre una campagna sociale gratuita ai vari BROADCAST PER LA DIVULGAZIONE DEL VERBO DVB-T.

14) La prospettiva che ne viene fuori è certamente nebulosa; personalmente ritengo che o hanno “il coniglio nel capello” cioè la soluzione magica a tutte queste problematiche oppure si potrà sviluppare uno scenario (architettato anche inconsapevolmente) di questo genere:

A) Il 31.12.2006 anzi presumo qualche mese prima, la sinistra politica prenderà il posto della destra ed al suo insediamento seguirà la proroga allo Swich Off del DTT accontentando probabilmente tutti.

E’ cioè:

Le associazioni dei consumatori per via del blocco del DTT.

Le due parti politiche che spesso si fanno la guerra per non far vedere che sono in pace.

Le aziende di produzione che continueranno a coprire il mercato secondo le politiche aziendali prestabilite.

I Broadscat Nazionali che avranno ottenuto quello che volevano e cioè la Pay Tv con profitti assicurati per i loro bilanci borsistici che ormai erano in affanno.

Le Tv Locali che potranno continuare a trasmettere in analogico come volevano perchè non messe in condizioni di poter ADEGUARE e gestire il DTT.

L’Europa che sicuramente non sarebbe stata contenta della supremazia Italiana nel settore.

I consumatori che tutto sommato non avendo capito a cosa serve il Digitale terrestre pensano di risparmiare.

Sky che in ogni modo avrebbe tempo di rifiatare e organizzare adeguate politiche di Marketing.

E TUTTI VISSERRO felici è contenti !

Personalmente ritengo e spero che non finisca in questo modo anche perchè esistono ANCORA spazi d’azione sufficienti.

Vi invito a unire le forze per il bene Italia

Remo Pulcini
Televisionedigitaleterrestre.it

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Pubblicato il
12 mag 2005
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