Polverone sulla censura di mr. P2P

Polverone sulla censura di mr. P2P

Non si parla d'altro: il Politecnico spagnolo di Valencia costringe alle dimissioni un docente che parlava di usi legali del peer-to-peer. Il motivo? Ricatti - dice lui - esercitati dalle major
Non si parla d'altro: il Politecnico spagnolo di Valencia costringe alle dimissioni un docente che parlava di usi legali del peer-to-peer. Il motivo? Ricatti - dice lui - esercitati dalle major


Valencia – Rischia di rivelarsi un boomerang senza precedenti la decisione assunta dal Politecnico universitario di Valencia, in Spagna, che ha portato alle dimissioni di un docente dell’ateneo che da più di cinque anni intrattiene gli studenti sui nodi cruciali della proprietà intellettuale e che, di recente, ha voluto parlar loro degli usi legali del peer-to-peer.

Stando ad una ricostruzione fornita dallo stesso insegnante sul proprio sito web , ripresa da Slashdot e tradotta da P2Pforum.it , a creare una sorta di cortocircuito che ha portato alle dimissioni forzate sarebbe stata la lezione intitolata “L’uso legale e i vantaggi delle reti P2P, anche quando si ha a che fare con opere protette da diritto d’autore”.

Il titolo di questa conferenza, che Jorge Cortell ha tenuto per cinque ore dinanzi a 150 studenti, avrebbe spinto studios e case discografiche a premere sul Politecnico: l’ateneo avrebbe negato a Cortell per ben due volte le aule dove tenere questo seminario, che lui ha poi tenuto nell’area della mensa universitaria.

Dopo le sue dimissioni, continua il docente nella sua ricostruzione dei fatti, Cortell ha saputo che contro l’istituto, se avesse consentito ad una conferenza di questo tipo, sarebbero stati attivati controlli a tappeto sulle licenze software e il pagamento dei diritti d’autore.

“Ciò che più mi dispiace – scrive Cortell – è aver subito una censura all’interno della mia università, in uno stato membro dell’Unione Europea perdipiù, come conseguenza delle pressioni e delle minacce che sono giunte dalle società di raccolta dei diritti e dall’industria del cinema e della musica”. A sostegno delle proprie accuse Cortell ha anche pubblicato una documentazione che a suo dire le prova.

Che una conferenza di questo tipo possa dar fastidio alle major è persino ovvio: da sempre i grandi produttori di contenuti cercano di dimostrare che persino la produzione di software di scambio è illegale e immorale. Meno ovvie, invece, le dimissioni del docente che, a questo punto, potrebbero rivelarsi per l’importante ateneo spagnolo una vera e propria debacle in termini di immagine.

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Pubblicato il 23 mag 2005
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