Bug, una petizione a Motorola

Bug, una petizione a Motorola

In tanti si muovono per chiedere all'azienda di procedere al più presto con l'aggiornamento del firmware di un telefonino da 500 euro che - dicono - funziona male
In tanti si muovono per chiedere all'azienda di procedere al più presto con l'aggiornamento del firmware di un telefonino da 500 euro che - dicono - funziona male

Roma – Sono ormai più di 1.500 le firme raccolte in meno di una settimana da una singolare petizione apparsa in rete e rivolta a Motorola , uno dei maggiori produttori di telefonini al Mondo. La casa americana è in particolare accusata di prendere sotto gamba alcuni problemi ascritti ad uno dei suoi cellulari di punta.

La petizione, qui la pagina dedicata su alk.it, è rivolta “per conoscenza” anche a H3G e afferma come nel telefonino A 1000 vi sarebbero “malfunzionamenti ed anomalie” di cui Motorola non avrebbe voluto o saputo farsi carico.

“La casa produttrice – si legge nella petizione – si è sempre limitata a rispondere, in modo generico, di rivolgersi direttamente ai centri di assistenza autorizzati. Ovviamente, trattandosi spesso di problemi insiti nel software di gestione (firmware) del telefono, i centri di assistenza non sono stati in grado di trovare alcuna soluzione per il cliente”.

Il dispositivo sotto accusa Il firmware, sostengono i firmatari della petizione, è un software sviluppato dal produttore o dai suoi partner che viene poi distribuito ai centri di assistenza o ai clienti finali ed è del tutto normale che la maggiorparte dei produttori rilasci di quando in quando aggiornamenti al firmware capaci di superare problemi o limitazioni eventualmente registrati con le versioni precedenti.

“E’ inverosimile – accusa la petizione – che un produttore del calibro di Motorola non rilasci un nuovo firmware (che risolva almeno i bug più evidenti e fastidiosi), per un prodotto tecnologicamente avanzato, in commercio da oltre un anno e dal costo non proprio contenuto (? 499); soprattutto dopo le numerose richieste e segnalazione da parte dei propri clienti”.

La richiesta, dunque, è che si sviluppi “un software di gestione adeguato alle possibilità ed al prezzo del prodotto in questione”. La petizione poi avverte il costruttore: “Nei prossimi mesi è previsto il lancio del terminale successivo a questo (Motorola A1010); in caso di mancati firmware per il modello attuale, nessun utente acquisterà o sarà disposto ad effettuare un upgrade passando al terminale A1010”.

Di seguito solo alcuni dei bug segnalati dalla petizione:
-riavvio automatico del cellulare a memoria piena;
-mancata illuminazione del display in caso di ricezione di messaggi;
-mancanza della suoneria se nel momento in cui si riceve una telefonata è collegato un auricolare Bluetooth.

Punto Informatico spera nei prossimi giorni di poter pubblicare una replica di Motorola ai firmatari della petizione.

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Pubblicato il
6 giu 2005
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