Apple e Intel oggi sposi!

Apple e Intel oggi sposi!

Steve Jobs conferma i rumors dei giorni scorsi annunciando ufficialmente l'accordo con Intel e la conseguente migrazione dei propri sistemi verso i chip x86 di quest'ultima. Tutti i dettagli
Steve Jobs conferma i rumors dei giorni scorsi annunciando ufficialmente l'accordo con Intel e la conseguente migrazione dei propri sistemi verso i chip x86 di quest'ultima. Tutti i dettagli


San Francisco (USA) – È un keynote che passerà alla storia quello con cui ieri sera il CEO di Apple , Steve Jobs, ha annunciato al mondo il tanto vociferato accordo con Intel . Un accordo che, come volevano le indiscrezioni , porterà la casa della Mela a migrare progressivamente i propri computer verso le CPU x86 del chipmaker di Santa Clara.

Jobs ha rivelato l’epocale svolta durante la prima giornata della Worldwide Developer Conference (WWDC), il tradizionale appuntamento di Apple con gli sviluppatori Mac. Quel vecchio marpione di Jobs ha tenuto gli astanti, che quest’anno superano il numero record di 3.800, col fiato sospeso per una buona mezz’ora: l’annuncio dell’accordo con Intel è infatti stato dato solo dopo la presentazione dei tradizionali dati di vendita e di alcune novità minori.

Il co-fondatore di Apple ha sostanzialmente confermato quanto riportato negli scorsi giorni da alcune fonti del settore: i primi modelli di Macintosh basati sui processori di Intel arriveranno sul mercato fra un anno tondo tondo, mentre la transizione dovrebbe arrivare a compimento entro la fine del 2007 . Ciò significa che nel giro di un paio d’anni tutti i modelli di Mac introdotti sul mercato, da quelli consumer a quelli professionali, avranno un “cuore” Intel.

Apple non ha specificato quali processori adotterà per le proprie macchine, ma dalle parole di Jobs è risultato chiaro che non si tratterà – come avanzato da qualcuno in questi giorni – di CPU con un’architettura ad hoc: è possibile che i processori montati sui Mac si distingueranno per alcune peculiarità marginali, come il nome e il package, ma di fatto si tratterà degli stessi chip installati sugli odierni e futuri PC .

Ma qual è la ragione che, a 10 anni di distanza dalla complessa migrazione verso i processori PowerPC, ha spinto Apple a troncare la propria partnership con IBM e arrischiarsi in un cambiamento così radicale? Una parziale risposta la si può trovare in una delle dichiarazioni fatte da Jobs nel proprio discorso d’apertura, dove ha fatto notare, non senza rammarico, che ad oggi non esiste ancora un PowerBook basato sui processori G5 : il motivo è che i PowerPC di nuova generazione non sono ancora in grado di fornire un rapporto prestazioni/consumi che possa competere con quello fornito oggi dai Pentium M di Intel. IBM non sembra interessata, per ragioni economiche, ad accelerare l’evoluzione dei G5: questo ha costretto Apple a colmare il gap delle performance introducendo Power Mac a doppio processore e installando, sui modelli più potenti, un sofisticato sistema di raffreddamento a liquido.

“Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri clienti i migliori personal computer al mondo, e nel lungo periodo Intel ha in assoluto la roadmap di processori più solida”, ha affermato Jobs. “Sono passati dieci anni da quando abbiamo attuato la transizione ai PowerPC, e pensiamo che la tecnologia Intel ci aiuterà a creare i migliori personal computer nei prossimi dieci anni”.

“Siamo elettrizzati nell’avere come cliente l’azienda di personal computer più innovativa al mondo,” ha fatto eco Paul Otellini, presidente e CEO di Intel. “Apple ci ha aiutato a creare il mercato dei PC, e nel corso degli anni è stata riconosciuta per le sue idee innovative e i suoi nuovi approcci. Non vediamo l’ora di fornire avanzate tecnologie di computing e di collaborare a nuove iniziative per aiutare Apple nel continuare a fornire, durante i prossimi anni, prodotti innovativi”.

Di seguito ulteriori dettagli sull'”operazione x86″ di Apple e le altre novità annunciate da Jobs.


Presso il WWDC Apple ha mostrato un’anteprima del proprio sistema operativo Mac OS X Tiger che girava su un Mac Intel-based dotato di un Pentium 4 a 3,2 GHz, inoltre ha annunciato la disponibilità di un Developer Transition Kit comprendente un sistema di sviluppo per Mac con supporto all’architettura di Intel: il kit, dal costo di 999 dollari, permette agli sviluppatori di creare versioni delle proprie applicazioni in grado di girare indifferentemente sugli attuali Mac e sui futuri modelli “Intel inside”. Dal canto suo, Intel ha già anticipato che rilascerà versioni Mac di alcuni dei suoi tool di sviluppo più famosi, tra cui i compilatori C/C++ e Fortran.

Jobs ha promesso agli sviluppatori che la transizione verso i chip di Intel sarà in molti casi indolore e, là dove non lo fosse, verrà loro in aiuto un software chiamato Rosetta : questo permetterà di far girare buona parte dei programmi scritti per PowerPC sui Mac Intel-based senza la necessità di ricompilare o riscrivere il codice. Apple ha mostrato Photoshop CS2 girare su questo strato di emulazione software senza apparenti problemi o rallentamenti. La società di Cupertino ha poi detto che i widget di Mac OS X sono già pronti per girare sulla nuova piattaforma, questo grazie al fatto di basarsi su due tecnologie cross-platform come Java e HTML.

Sia Microsoft che Adobe hanno già annunciato l’intenzione di sviluppare versioni delle proprie suite, rispettivamente Office e Creative Suite, in grado di supportare sia i processori PowerPC che quelli Intel. Non è fra l’altro escluso che in futuro Microsoft decida, grazie all’uniformità dell’architettura hardware, di riunire il codice di Office per Windows e di Office per Mac.

Alla domanda se Windows potrà girare sui Mac con chip x86 il senior vice president di Apple, Phil Schiller, ha candidamente risposto così: “Non faremo nulla per precludere questa possibilità”. Al contrario, come ci si poteva aspettare, Schiller ha negato con forza l’ipotesi che Apple rilasci una versione di Mac OS X per PC : del resto il suo sistema operativo, dopo il passaggio dei Mac all’architettura x86, diverrà il primo elemento di distinzione nei confronti dei produttori rivali.

Apple ha detto che le ultime cinque versioni di Mac OS X sono state segretamente compilate anche per l’architettura x86: questo fa capire come l’accordo appena stipulato con Intel sia il frutto di piani e negoziazioni iniziati anni fa.

Per il momento, invece, nessuna conferma circa il presunto interesse di Apple verso i processori di AMD.

Nel corso del WWDC Jobs ha poi annunciato il rilascio di una versione d’anteprima di QuickTime 7 Player e Pro per Windows, capace di supportare lo standard video H.264 e la codifica audio 5.1 e 7.1, e il raggiungimento, a breve, dei 2 milioni di copie vendute di Mac OS X Tiger .

“Il riscontro ricevuto da Tiger va oltre le aspettative”, ha detto il dirigente di Apple. “Le recensioni sono entusiastiche, i clienti sono contenti e gli sviluppatori stanno creando centinaia di widget e applicativi che traggono vantaggio dalle incredibili innovazioni di Tiger come Spotlight, Dashboard e Automator”.

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Pubblicato il
7 giu 2005
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