ADSL economiche all'arrembaggio

ADSL economiche all'arrembaggio

Dal primo luglio arriva Alice 640 flat a 19,95 euro al mese. I provider preparano le contromosse, ma è già polemica. NGI: strada in salita per gli altri operatori
Dal primo luglio arriva Alice 640 flat a 19,95 euro al mese. I provider preparano le contromosse, ma è già polemica. NGI: strada in salita per gli altri operatori


Roma. Sono in arrivo nuove offerte ADSL flat-rate per gli utenti che vogliono spendere meno di 20 euro al mese. Ad aprire le danze è Telecom Italia: venerdì ha annunciato (sul sito 187.it ) che dal primo luglio 2005 sarà in vendita Alice Flat a 19,95 euro al mese (IVA inclusa), con velocità di 640/256 Kbps. Sono inclusi i servizi tipici dell’offerta Alice: e-mail da 100 MB (protetta da antispam e antivirus), 100 MB di spazio Web, 10 SMS al giorno via Web. Attenzione, però: come si legge sul sito 187, l’offerta sarà disponibile, al lancio, solo in circa 200 comuni, che sono una piccola parte di quelli raggiunti da ADSL. Non si sa ancora se in seguito la copertura sarà ampliata.

Telecom ha presentato venerdì anche la relativa offerta all’ingrosso rivolta agli operatori che vogliano lanciare ADSL concorrenti di Alice Flat. È del resto un obbligo regolamentare, per Telecom, rendere “replicabili” dai concorrenti le proprie offerte ADSL. Deve quindi presentare, per ciascuna offerta al dettaglio, un corrispondente listino all’ingrosso per permettere agli altri operatori di ribattere. In passato Telecom è stata tacciata di non aver sempre rispettato questa regola (come nel caso delle prime ADSL a consumo : sono arrivate prima le offerte al dettaglio e dopo quelle all’ingrosso, scatenando l’ira dei provider); ma ormai è divenuta una consuetudine ed ecco quindi la possibilità per i concorrenti di lanciare ADSL flat a meno di 20 euro al mese.

Lo faranno? È ancora presto per dirlo con certezza, ma è molto probabile. È lecito aspettarsi una replica da Tele2 , in particolare, magari con un’ADSL 640 a 18,95 euro (per ipotesi). Tele2 ha sempre fatto in modo di avere offerte (ADSL e non solo) a prezzi più bassi di Telecom. È una strategia chiave che il gruppo applica in tutti i Paesi in cui è presente: essere “price leader”, avere i prezzi più bassi di quelli dell’operatore nazionale dominante. Purtroppo non ancora è stato possibile investigare le intenzioni di Tele2 e di altri provider “low cost”. Se ne parlerà nei prossimi giorni.

Un primo commento arriva a Punto Informatico da NGI che però dice di non volere presentare un analogo di Alice Flat. “L’offerta all’ingrosso è ridicola, è un altro modo che ha trovato Telecom per metterci i bastoni tra le ruote”, afferma infatti Luca Spada, amministratore delegato di NGI. Il problema? “Telecom ci obbliga a costruire un’infrastruttura a parte per gli utenti di offerte basate su questo nuovo listino all’ingrosso nato con Alice Flat. Non possiamo metterli negli stessi circuiti dove abbiamo attivato gli utenti di ADSL flat a uno o a due megabit”. Com’è noto, gli utenti ADSL di un operatore condividono la banda che si trova nel circuito virtuale (VP, Virtual Path) dove sono stati allocati, relativo a una stessa zona geografica. “Obiettivo degli operatori è raggiungere economie di scala grazie a VP molto popolosi di utenti. Il che però ci risulterà difficile se sottoscrivessimo la nuova offerta all’ingrosso: dovremmo partire da zero nel costruire i VP”, spiega Spada.


Più persone ci sono a condividere la stessa banda in un VP, infatti, più è facile per un operatore ottenere da loro un buon margine di profitto senza compromettere la qualità del servizio. È una questione di statistica e di economia di scala. Se cento utenti possono soffrire a condividere 1 Megabit di banda nel VP, mille utenti magari stanno bene in 10 Megabit. Anche se il rapporto tra banda e utenti non cambia (10 Kbps garantiti a ciascuno), nel secondo caso la percentuale di utenti che fanno download nello stesso tempo, sul totale di quelli attivi nel VP, tenderà a essere più bassa che nel primo. È più probabile quindi che, per la maggior parte del tempo, il VP sia sotto utilizzato e che i download vadano bene. Il provider paga Telecom per ciascun utente attivo, ma il grosso della spesa è dato dalla banda; l’economia di scala è un buon modo per ottimizzarne il costo e massimizzare i profitti.

Ecco perché «non abbiamo gradito questa nuova offerta all’ingrosso; ho visto che i commenti dei miei colleghi, a caldo, non sono stati infatti lusinghieri», aggiunge Spada. «Non sappiamo però se ci sarà modo di obbligare Telecom a cambiare l’offerta. Dopotutto, ha assolto all’obbligo di rendere Alice Flat replicabile, anche se l’ha fatto in un modo che ci danneggia».
Quest’offerta all’ingrosso richiede VP a parte poiché Telecom ha stabilito un originale sistema di fatturazione per i provider che la sottoscrivono. Pagano un canone base più una quota per ogni MB trasferito dall’utente; il canone totale non potrà però superare i 15,67 euro al mese IVA esclusa. Fino al 31 dicembre questo canone massimo è di 13,32 euro. È probabile quindi che i provider lancino, nei prossimi giorni, offerte promozionali a canoni ridotti e con scadenza a fine 2005. È lecito prevedere che alcuni non si faranno scoraggiare dalle condizioni dell’offerta all’ingrosso che NGI considera sfavorevoli. Anche quando è stata lanciata l’ADSL 4 Mbps ci sono state proteste , ma poi è stato un fiorire di offerte concorrenti. I provider non potevano infatti permettersi di ignorare un taglio ADSL così attraente. Forse sarà lo stesso in questo caso: l’ADSL 640 con canone inferiore ai 20 euro infatti risponde a un’esigenza sentita da molti utenti. Di chi vuole prezzi più bassi al posto di velocità più alte.
Bisognerà in ogni caso attendere per scoprire le carte degli altri operatori e anche per illuminare alcuni lati oscuri di questa offerta. Perché la copertura è stata limitata a 200 comuni? Sarà ampliata? I provider reagiranno subito con altre offerte o prima tenteranno la strada della protesta, per ottenere diverse condizioni all’ingrosso? Alla prima domanda si può rispondere con un’ipotesi: forse Telecom ha limitato la copertura a quelle città che sono o che saranno presto coperte dall’unbundling di altri operatori. 19,95 euro al mese è infatti anche il canone di Tiscali ADSL 1,25 Mbps , uscita qualche settimana fa e disponibile soltanto nelle zone di unbundling.

Alessandro Longo

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Pubblicato il
20 giu 2005
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