Brevetti, un altro voto promuove la direttiva

Brevetti, un altro voto promuove la direttiva

Preoccupa l'assenza di molti parlamentari alla Commissione Giuridica del Parlamento europeo che ha ieri approvato facilmente la versione della direttiva voluta dal Consiglio UE ma criticata da migliaia di imprese e sviluppatori
Preoccupa l'assenza di molti parlamentari alla Commissione Giuridica del Parlamento europeo che ha ieri approvato facilmente la versione della direttiva voluta dal Consiglio UE ma criticata da migliaia di imprese e sviluppatori


Strasburgo – Sono parole di preoccupazione quelle espresse in queste ore da chi segue da vicino l’iter della proposta di direttiva sui brevetti del software : ieri la Commissione Giuridica del Parlamento europeo ha infatti dato il via libera al testo fortemente voluto dal Consiglio UE, così fortemente da non aver risentito né dei precedenti voti sfavorevoli dell’Europarlamento né della più vasta campagna di opposizione mai registrata in tutta Europa.

Sono tante le disposizioni della direttiva che preoccupano soprattutto le piccole e medie imprese del software, nonché migliaia di sviluppatori indipendenti: il varo di un nuovo regime brevettuale, viene infatti detto, porterà ad un impedimento sostanziale del libero sviluppo a favore delle grandi società del settore e delle multinazionali americane. Non è un caso che a spingere per l’approvazione della direttiva siano proprio alcune delle maggiori società internazionali del software, che pure possono contare sull’appoggio di tanti altri, come la Confindustria italiana .

Sono peraltro moltissime nei mesi le prese di posizione contro la direttiva espresse da realtà di tutta Europa e non solo, coordinate nello specifico dalla Foundation for a Free Information Infrastructure : in un resoconto sulla seduta della Commissione sviluppato dai suoi rappresentanti si legge, tra le altre cose, come “l’aula fosse piena zeppa di esponenti e lobbisti delle grandi aziende” e come “anche parlamentari che più volte si sono espressi contro i brevetti sul software hanno votato metà delle volte contro gli emendamenti migliori”. Tra gli italiani a votare contro sono stati Fausto Bertinotti (RC) e la già citata Frassoni, mentre Francesco Speroni (Lega) ha votato a favore.

“Il voto – ha dichiarato Eva Lichtenberger, membro dei Verdi austriaci e tra coloro che hanno votato contro – è una pesante sconfitta per le piccole e medie imprese”.

Non tutto è però deciso, anzi Frassoni esprime fiducia. “Visto che l’anno scorso, in prima lettura, lo scarto in Commissione Giuridica era ancora più ampio, e che in aula riuscimmo a far prevalere una posizione che esclude la brevettabilità del software – ha spiegato – siamo fiduciosi per il voto che a breve saremo chiamati a esprimere. Nelle prossime settimane ci attiveremo al massimo per arrivare a questo risultato e perché gli eurodeputati prendano coscienza dell’altissima posta in gioco”.

Giovedì prossimo il Senato italiano voterà la mozione presentata dai Verdi con cui Palazzo Madama potrebbe prendere una posizione decisa contro la direttiva. A questo proposito il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, presidente dell’Intergruppo Bicamerale per l’Innovazione Tecnologica, ha sottolineato che con questa mozione “spero che aiuteremo i colleghi all’Europarlamento a invertire la negativa tendenza a cui abbiamo assistito ieri sera in Commissione Giuridica”.

Ulteriori info e approfondimenti sulla direttiva e il lavoro della Commissione sono disponibili qui (in inglese).

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Pubblicato il
22 giu 2005
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