Google Maps viola segreti militari?

Google Maps viola segreti militari?

da I-dome.com - Il servizio di Google che mostra il mondo fotografato da satellite rivela senza veli basi e caserme militari ed obiettivi sensibili
da I-dome.com - Il servizio di Google che mostra il mondo fotografato da satellite rivela senza veli basi e caserme militari ed obiettivi sensibili


Roma – La notizia viene da Il Fiore del Cactus , Blog di Alessandro Ronchi, ma è portata alla ribalta sulla rete, ancora una volta, dall’ottimo Luca Conti (ricordate Google Personalizzabile? ), attraverso il suo nuovo motoricerca.net . Luca, ricordiamo, scrive e collabora per il nostro ICTBLOG.it .
Veniamo ai fatti.

Alessandro Ronchi esterna il proprio dubbio sul suo Blog, già alle 04,47 (mattina o notte, come voi preferite) di ieri, 22 giugno. Dopo essersi piacevolmente stupito dell’incredibile servizio di Google Maps , nota qualcosa che non va: “Attraverso le mappe messe a disposizione da Google, infatti, è possibile vedere l’interno delle caserme militari e degli obbiettivi sensibili (stazioni, aeroporti, etc.), vietati espressamente dal decreto regio sulle Norme relative al segreto militare .”

Sebbene si tratti di norme assai vetuste (risalgono all’11 luglio del 1941), non c’è dubbio che si tratti di un clamoroso scivolone da parte di Google, ne tanto meno crediamo che Google abbia ricevuto una “deroga italiana” – come previsto dall’articolo 4 della citata norma – per la divulgazione di queste informazioni.

Mostrare obiettivi militari quali la Caserma Vincenzo Monti a Milano , la Caserma De Gennaro di Forlì , la Scuola Militare di Civitavecchia , la base militare americana a Brindisi (si vedono diverse navi militari, forse anche una portaelicotteri), la base militare di Aviano (1) con un livello di dettaglio incredibile e con la possibilità di vedere gli aerei militare decollare dalla pista (di questi casi se ne potrebbero citare in quantità, basta seguire la guida di tutte le basi militari americane in Italia per mettersi a giocare alla “Caccia alla base militare” con Google Maps) non sembra dunque rientrare in aspetti leciti e consentiti, almeno in Italia (vedremo dopo perché).

E cosa dire di possibili obiettivi sensibili quali gli aeroporti civili? Uno fra tutti, l’ aeroporto di Roma – Fiumicino, Leonardo da Vinci – per il quale si ha la completa visione dell’intera area: possono queste immagini facilitare eventuali incursioni terroristiche?

Il problema è evidente. Si chiede ancora Alessandro Ronchi: perché l’ Atlante Italiano nasconde – non ne fornisce dettagli – le locazioni “particolari”?
E’ vero, non si tratta di immagini in tempo reale, quindi in alcuni casi le dislocazioni di eventuali macchine da guerra risalgono a diverso tempo fa, ma…. l’interrogativo rimane pur presente. Perché questo è possibile?

Ma veniamo ad analizzare bene la cosa. Come ha fatto Google ad avere queste immagini?
Ricordiamo che Google, il 27 ottobre del 2004 , ha acquisito KeyHole, una azienda americana nata nel 2001 con l’obiettivo di fornire sistemi di cartografia satellitare per farne mappe “navigabili” e navigazione tridimensionale. Veramente un bel progetto!
La notizia dell’acquisizione passò però in secondo piano, tanto che anche noi, pur essendo venuti a conoscenza dell’operazione, non abbiamo pubblicato nulla a riguardo.
Bello, veramente bello il software di KeyHole (utilizzabile per 7 giorni gratuitamente) con dei livelli di dettaglio impressionanti (lo consigliamo).. KeyHole, che ha ricevuto importanti investimenti nel corso di questi anni e anche ingenti somme da parte di In-Q-Tel, la venture Capital della CIA (la Central Intelligence Agency americana – cfr USATODAY ), potrebbe aver acquistato le mappe vendute dalla Space Imaging o dalla DigitalGlobe, capaci di risoluzioni vicine al metro.

Come riportato da un articolo pubblicato da CBSNews il 23 gennaio del 2003 , le immagini “catturate” da queste due aziende – anche se come soggetto vi erano locazioni militari – non erano considerate “Top Secret”.
Ma questo sembrerebbe essere valido negli Stati Uniti, non in Italia.
Strano, però, che questa delucidazione sia giunta (2003) dopo l’attentato alle Torri Gemelle di New York.

E dunque? Il mistero si infittisce.
Abbiamo provveduto a contattare le autorità competenti (come il Ministero della Difesa, ma ieri sera erano già tutti a casa) così come Google Italia per verificare la notizia o comunque confrontare le informazioni in nostro possesso.
Vi terremo informati. Internet è, resta e resterà il media più veloce ed incredibile che ci sia.
Da un Blog personale ad un neonato Blog dedicato ai motori di ricerca , nasce e si diffonde un dubbio, lecito e corretto, che richiede delucidazioni, chiarezza, informazione, spiegazioni.
Credo sia dovuto.

Luca De Nardo
i-dome.com – Il Quotidiano on-line sull’e-business per le PMI

nota:
(1) Aviano (PN) – La più grande base avanzata, deposito nucleare e centro di telecomunicazioni dell’Usaf in Italia (almeno tremila militari e civili americani). Nella base sono dislocate le forze operative pronte al combattimento dell’Usaf (un gruppo di cacciabombardieri) utilizzate in passato nei bombardamenti in Bosnia. Inoltre vi soggiornano la Sedicesima Forza Aerea ed il Trentunesimo Gruppo da caccia dell’aviazione Usa, nonché uno squadrone di F-18 dei Marines. Si presume che la base ospiti, in bunker sotterranei la cui costruzione è stata autorizzata dal Congresso, bombe nucleari. Nella base aerea di Aviano (Pordenone) sono permanentemente schierate, dal 1994, la 31st Fighter Wing, dotata di due squadriglie di F-16 (nella guerra contro la Jugoslavia nel 1999, effettuo’ in 78 giorni 9.000 missioni di combattimento: un vero e proprio record) e la 16th Air Force. Quest’ultima è dotata di caccia F-16 e F-15, e ha il compito, sotto lo U. S. European Command, di pianificare e condurre operazioni di combattimento aereo non solo nell’Europa meridionale, ma anche in Medio Oriente e Nordafrica. (tratto da http://www.kelebekler.com/occ/busa.htm )

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Pubblicato il 24 giu 2005
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