Fuorilegge i siti del suicidio

Fuorilegge i siti del suicidio

Lo decidono le autorità australiane: decine di migliaia di euro di multa a chi realizza un sito web che spieghi tecniche e procedure per il suicidio
Lo decidono le autorità australiane: decine di migliaia di euro di multa a chi realizza un sito web che spieghi tecniche e procedure per il suicidio


Canberra (Australia) – Porre un freno ai cosiddetti “siti del suicidio”, spazi web interamente dedicati ad accarezzare l’idea di togliersi la vita e spesso conditi di procedure, riti e strategie per pervenire ad una morte facile e indolore. Questo è quanto sperano di ottenere le autorità australiane che hanno messo al bando questo genere di siti.

In un emendamento inserito nella revisione del Codice penale australiano votato dal Parlamento, infatti, è stato deciso che una persona che costruisca e ponga online un sito web inneggiante al suicidio o che descriva tecniche particolari per farsi fuori debba essere multata per 110mila dollari australiani, pari a circa 70mila euro. Se invece è un’azienda a mettere online un sito del genere la sanzione sarà aumentata a quota 425mila dollari.

Tutto questo entrerà in vigore nelle prossime settimane, quando la legge verrà promulgata.

“Questi reati riguardano in particolare l’uso di Internet, email ed altri applicativi online – si legge nella relazione introduttiva all’emendamento – e sono pensati per coprire quell’insieme di attività che una persona può svolgere nell’utilizzare questi strumenti”.

Le autorità hanno comunque voluto sottolineare che la legge non colpirà i siti che si occupano di eutanasia e che ne propongono l’adozione, quanto invece quegli spazi web e quelle comunicazioni che potrebbero indurre “persone vulnerabili” a compiere un gesto definitivo. Come noto in molti ordinamenti il suicidio è un reato.

Va detto che fuori dall’Australia siti che incoraggino al suicidio e che dettaglino metodologie a portata di chiunque per effettuarlo, ce ne sono a bizzeffe: inutile dire che i siti di questo tipo rimarranno comunque visibili agli utenti australiani.

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Pubblicato il
27 giu 2005
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