Caso Autistici, la replica di Aruba

Caso Autistici, la replica di Aruba

Il provider illustra nei dettagli la propria posizione sulla questione sollevata dall'Associazione a proposito delle indagini sui propri server ospitati da Aruba. L'ISP ha eseguito quanto ordinato dalla magistratura
Il provider illustra nei dettagli la propria posizione sulla questione sollevata dall'Associazione a proposito delle indagini sui propri server ospitati da Aruba. L'ISP ha eseguito quanto ordinato dalla magistratura


Roma – Riceviamo e di seguito volentieri pubblichiamo la replica di Aruba alle accuse rivolte al provider nei giorni scorsi, di cui Punto Informatico ha dato notizia il 24 giugno

Con riferimento alle notizie circolate in questi giorni sul web e su alcuni newsgroup e riprese da alcuni quotidiani e altri organi di stampa nazionali, riguardo la presunta violazione, da parte di Aruba, dei diritti del cliente Associazione Investici siamo a precisare quanto segue:

– in data 14 giugno 2004, in forza ed esecuzione di un ordine di esibizione e di acquisizione di atti e documenti emesso ex art. 256 c.p.p. dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna nel contesto di un procedimento penale contro ignoti per i reati di cui agli artt. 280 e 81 c.p. ai danni di Prodi Romano e altri, agenti ed ufficiali di Polizia Giudiziaria del servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni si presentavano presso la nostra sede chiedendo fosse loro consegnata copia dei contenuti delle memorie di massa (hard disk) installati all’interno del server di proprietà dell’associazione Investici e collocato in housing presso la server farm Aruba;

– una volta eseguita la notifica del predetto ordine la Polizia Giudiziaria, previa individuazione del server ivi indicato, lo faceva scollegare dalla rete dal personale Aruba ed acquisiva copia dei contenuti delle memorie di massa ivi installati, “invitando” detto personale di mantenere “riservata” tale acquisizione.

Ciò posto è del tutto evidente come siano stati travisati e distorti i fatti all’origine della vicenda e, per l’effetto, quanto possano essere infondate e diffamatorie nei confronti di Aruba, le notizie circolate in questi giorni e riprese da alcuni quotidiani e dagli altri organi di stampa fino a provocare, pare, un’interrogazione parlamentare da parte dei deputati verdi Mauro Bulgarelli e Paolo Cento.

In realtà Aruba si è limitata ad eseguire l’ordine della Procura della Repubblica di Bologna come notificatogli dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni poichè gli ordini dell’Autorità Giudiziaria non possono e non devono essere discussi o approvati, ma semplicemente eseguiti giusto quanto previsto dall’art. 650 c.p. (inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità).

Tuttavia, per chiarezza e trasparenza nei confronti dei nostri clienti, vogliamo far rilevare quanto segue:

– Aruba si è limitata ad eseguire alla lettera il provvedimento notificatogli dalla Polizia Giudiziaria e le altre direttive da essa impartite;

– dopo aver consegnato alla Polizia Giudiziaria quanto indicato nel predetto provvedimento Aruba non ha ricevuto da questa altre richieste ed è rimasta completamente estranea a qualsiasi altra successiva ed eventuale attività investigativa;

– il personale Aruba non era in alcun modo autorizzato ad informare il cliente dell’attività svolta dalla Polizia Giudiziaria senza incorrere a sua volta in responsabilità penali (es. art. 379 bis. c.p.). Invero, ogni giorno l’Autorità Giudiziaria dispone decine e decine di intercettazioni telefoniche ma i gestori della telefonia coinvolti si guardano bene dal darne comunicazione ai clienti interessati;

– la Polizia Giudiziaria ha potuto acquisire tutti i dati presenti sul server dell’associazione Investici invece dei soli dati presenti sul sito oggetto di indagine non solo perchè così disponeva il provvedimento emesso dall’Autorità Giudiziaria, ma anche perchè detto server era di esclusiva proprietà dell’Associazione ed era da essa gestito in proprio senza alcun coinvolgimento di Aruba (housing) che, in tali casi, fornisce solo connettività e alloggio al server; viceversa, se il sito oggetto di indagine si fosse trovato su di un server Aruba (hosting), poichè in tale ipotesi esso viene gestito da noi, l’acquisizione sarebbe stata limitata ai soli dati relativi al sito interessato;

– nella fattispecie ad Aruba non può essere imputata neppure la violazione della normativa in materia di privacy poiché i contenuti delle memorie di massa del server dell’associazione Investici sono stati acquisiti nel contesto di un’attività di indagine svolta esclusivamente dalla Polizia Giudiziaria.

In conclusione. Nessun addebito può essere rivolto ad Aruba per aver adempiuto ad un ordine della competente Autorità Giudiziaria. Resta ovviamente inteso che questa società si riserva di tutelare la propria immagine e la propria reputazione in tutte le competenti sedi giudiziarie per le notizie tanto diffamatorie quanto infondate fatte circolare in questi giorni in suo danno con tanta disinvoltura e senza conoscere realmente i fatti.

Aruba.it

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Pubblicato il
28 giu 2005
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