Bombe online, sequestrati siti e computer

Bombe online, sequestrati siti e computer

La Guardia di Finanza di Catania ha condotto un'operazione in diverse città italiane per sequestrare siti che pubblicavano istruzioni dettagliate per costruire ordigni esplosivi. Ma non solo. Denunciate 16 persone
La Guardia di Finanza di Catania ha condotto un'operazione in diverse città italiane per sequestrare siti che pubblicavano istruzioni dettagliate per costruire ordigni esplosivi. Ma non solo. Denunciate 16 persone

Roma – Si chiama “Anarkism” l’operazione con cui la Guardia di Finanza nelle scorse ore ha sequestrato una decina di siti internet italiani dedicati alla diffusione di istruzioni dettagliate per la realizzazione di ordigni esplosivi, e non solo. Un’operazione che ha portato alla denuncia per 16 persone.

Le indagini delle Fiamme Gialle hanno avuto iniziato dopo l’11 settembre, giorno del sanguinoso attentato alle Twin Towers, periodo durante il quale sono stati individuati diversi siti internet che pubblicavano dettagliate istruzioni per la costruzione di ordigni esplosivi. Stando ad una nota diffusa dalla Guardia di Finanza, sui siti individuati erano anche raccontate le modalità di reperimento del materiale e quelle per collocare gli ordigni in modo da ottenere effetti devastanti…

Uno dei siti individuati si chiama “Anarkism”, da cui prende il nome l’operazione: in tutto sono dieci i siti sottoposti a sequestro. Perquisizioni sono state effettuate in tutta Italia, in particolare nelle province di Milano, Cagliari, Firenze, Caserta, Perugia, Salerno, Massa Carrara, Taranto e Pavia. E’ stato sequestrato anche molto materiale informatico che verrà valutato dai magistrati inquirenti.

Le indagini, coordinate dai Pubblici Ministeri Giovanni Cariolo e Flavia Panzano della locale Direzione Distrettuale Antimafia e Angelo Busacca della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni alla sede, eseguite da personale specializzato del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, si sono avvalse di una analisi di centinaia di migliaia di file di log.

Logo GDF Questi file contenevano le registrazioni di sei mesi di connessioni e, stando a quanto dichiarato dalle Fiamme Gialle, “hanno consentito di estrapolare alcune tracce, quali ad esempio il punto telefonico di partenza della pubblicazione ed aggiornamento degli spazi web sottoposti a sequestro e i corrispondenti degli indagati che, via e-mail, spesso, chiedevano delucidazioni su come preparare gli ordigni. Da qui si sono approntate vere e proprie ‘trappole informatichè, assolutamente invisibili, tramite le quali è stato possibile risalire man mano a tutte le informazioni sui responsabili di tali pubblicazioni.”

I dati di log sono stati reperiti grazie alla collaborazione di provider e fornitori di servizi internet come Infostrada, Tiscali, Lycos, Supereva, Xoom.it, Interferenza e via dicendo. Dati telefonici sono stati acquisiti tramite gli operatori di telefonia nazionale e alla fine sono stati individuate 16 persone, sei delle quali minorenni, “presunti responsabili di tali illecite pubblicazioni che sono stati denunziati a piede libero per la legge sulle armi ed associazione eversiva”.

Sulla home page di uno dei siti sequestrati, Anarkism appunto (digilander.iol.it/anarkism/indgen.htm), si trovavano dichiarazioni del tipo “Fuck the world” associate a statement dal sapore anarco-delirante, come questo:
“Basta essere fottuti dalla società! Abbiamo deciso di creare una rivista contenente testi di persone come noi, e inoltre di scoprire da noi nuovi metodi, nuovi modi, nuove idee, nuovi piani per farla finita! Il divertimento della vendetta sarà immenso! . Su quella stessa pagina campeggiava, al momento del sequestro, un contatore fermo su “792”, segno che probabilmente in pochi hanno avuto accesso a quel sito, come confermerebbe l’ammissione riportata sempre nella home page di quel sito “per ora siamo solo in tre” .

Secondo la Guardia di Finanza è particolarmente rilevante “il fatto che tutti i soggetti denunziati sono definibili estremamente capaci in materia di internet. Hanno dimostrato dimestichezza e tecnicismo tale da poter fare qualunque cosa in rete”. Una delle verifiche in corso riguarda l’ipotesi che le istruzioni distribuite via internet siano state utilizzate per preparare ordigni esplosivi per attentati terroristici.

Altri dettagli emersi nel corso della presentazione dei risultati dell’inchiesta, avvenuta ieri, riguardano anche l’intercettazione di alcune email con immagini e filmati di contenuto pedopornografico. Per la circolazione di questi materiali illegali, sono due le persone denunciate a piede libero per cessione di materiale pedopornografico. “La loro posizione – si legge nella nota diffusa dalla Guardia di Finanza – è al vaglio del Pubblico Ministero Marisa Scavo della locale Procura della Repubblica”.

Nel corso delle perquisizioni, è stata scoperta in una località del centro-nord una importante rete di persone che intrattenevano un fitto scambio di CD-ROM con immagini e filmati a contenuto pedo-pornografico. L’organizzazione è stata segnalata alla competente Procura della Repubblica che ha disposto accurate indagini ancora in corso.

Da segnalare, infine, la conclusione apposta in calce alla nota distribuita dalle Fiamme Gialle, nella quale internet viene definito un “fantastico nuovo mondo di comunicazione”:

“Oggi, la Guardia di Finanza, unitamente ad una Autorità Giudiziaria propositiva e collaborativa in materia, ha voluto porre un ulteriore freno ad una libertà che, qualora istigatrice alla commissione di reati, può diventare eccessiva ed incontrollabile. La nostra Nazione quindi nell’universale linguaggio telematico primeggia ancora una volta sia nella diffusione di un fantastico nuovo mondo di comunicazione, sia nel controllo dei suoi potenziali risvolti dannosi in attesa del completamento di una normativa universale che possa disegnare i criteri unici per tutti i paesi del mondo di una serena veloce e limpida libertà di comunicazione”.

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Pubblicato il
14 feb 2002
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