Windows Starter Edition sbarca in Messico

Windows Starter Edition sbarca in Messico

Microsoft alla conquista del mercato ispanofono del Sud America: prezzi ridotti e prestazioni dimezzate per combattere pirateria ed open source
Microsoft alla conquista del mercato ispanofono del Sud America: prezzi ridotti e prestazioni dimezzate per combattere pirateria ed open source


Roma – La mossa di Microsoft per sottrarre i paesi latinoamericani dall’influenza di Linux parte dal Messico : Windows XP si mette il sombrero e diventa Starter Edition. Il software verrà venduto a basso costo come pacchetto pre-installato al momento dell’acquisto di una macchina. L’azienda di Redmond ha già stipulato accordi con i maggiori produttori hardware del paese, in vista di colonizzare questo appetibilissimo mercato. Nella terra dei tacos e dei misteriosi Aztechi, solo il 17% della popolazione possiede un PC.

Un’occasione irripetibile per Microsoft: la versione “ridotta” del noto SO di Redmond è stata plasmata attorno al profilo ideale dell’utente messicano – caratterizzato da reddito basso , scarsa conoscenza dell’inglese e poca dimestichezza con gli strumenti informatici. Il Messico, confinante con gli Stati Uniti, pare un ottimo trampolino di lancio per il gigante dei sistemi operativi: l’eventuale successo di Microsoft diventerà paradigmatico per lo sterminato Sudamerica ispanofono, al di là del confine meridionale degli USA.

Windows Starter Edition per i latinos sarà caratterizzato da limiti nel multitasking e nella risoluzione grafica, permettendo un’esperienza realmente dimezzata rispetto a quella a cui sono abituati oggi gli utenti Windows. Tuttavia il direttore generale della divisione messicana di Microsoft, Felipe Sanchez Romero, crede che il lancio di Windows SE sarà un buon incentivo “per le persone che vogliono rimanere nella legalità” ed imparare ad usare il computer: finora, i prezzi proibitivi dei prodotti Microsoft avrebbero alimentato la diffusione della pirateria. In Messico, secondo Romero, il 65% del software è illegale .

Ma sottoposto ad un’analisi più approfondita, anche questo episodio di apertura verso le economie emergenti segue un preciso disegno strategico di Microsoft, una linea di difesa che assume ormai contorni planetari. Sebbene Bill Gates abbia sostenuto che “il nostro maggior nemico è la pirateria”, il demone che perseguita Microsoft nei paesi poveri è anche l’universo in continua crescita delle alternative open source.

Non è un caso che Windows Starter Edition sia già approdato in paesi come Thailandia , Russia e Brasile – afflitti sì da estremi tassi di pirateria informatica, ma anche da gravi problemi di povertà diffusa . Dove vogliono andare oggi queste schiere di potenziali utenti informatici? Dove si spende meno, evidentemente.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
30 giu 2005
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