USA: dieta antispam per i bimbi

USA: dieta antispam per i bimbi

Utah e Michigan creano liste nere di indirizzi per proibire tassativamente che messaggi indesiderati bersaglino i minorenni - pene pesanti per gli amanti del marketing selvaggio via email
Utah e Michigan creano liste nere di indirizzi per proibire tassativamente che messaggi indesiderati bersaglino i minorenni - pene pesanti per gli amanti del marketing selvaggio via email


Roma – Una nuova legge sta creando polemiche negli USA: gli stati di Utah e Michigan hanno varato un piano per la creazione di registri pubblici contenenti indirizzi email non utilizzabili per alcuna operazione di marketing. Una mossa per “tutelare i minorenni dal lato oscuro di Internet”, dice il presidente del senato dello Utah, John Valentine. I genitori potranno così iscrivere i propri figli in questo indice di recapiti off-limits , nella speranza di tutelarli da pornografia e truffe.

Con l’introduzione delle nuove norme, già ratificate in ambedue gli stati, le agenzie che fanno pubblicità via email hanno l’obbligo di consultare i registri prima del lancio di qualsiasi campagna promozionale. “Abbiamo già contattato le più grandi aziende del settore e sono rimaste veramente colpite dalla notizia”, ha dichiarato il presidente dell’Istituto per la Sicurezza Pubblica su Internet, Anne Mitchell: “Dovranno iniziare a scartabellare tra i loro database”, liste nere alla mano, “per evitare sanzioni penali”.

I trasgressori rischiano fino a 10mila dollari di multa. Per i casi più gravi la legge prevede addirittura la reclusione fino a tre anni . Utah e Michigan spenderanno circa 130mila dollari all’anno per il mantenimento del registro, consultabile attraverso i siti ufficiali degli stati. La gestione delle liste proibite verrà successivamente affidata all’attenzione di soggetti privati, come la UnSpam di Chicago.

Molti si sono levati contro queste nuove norme antispam: alcuni cittadini temono che i pedofili possano ottenere facilmente i recapiti telematici di migliaia di minorenni. Nonostante l’apparente illiberalità delle nuove leggi, persino l’ Unione Americana per le Libertà Civili ha appoggiato la nascita dei registri contro il marketing selvaggio su Internet: “l’iscrizione in questi registri non è obbligatoria ed attrae i favori di molti: se i genitori non condividono, non hanno nessun dovere nei confronti della registrazione”.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
1 lug 2005
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