Microsoft, un assegno per la pace con IBM

Microsoft, un assegno per la pace con IBM

850 milioni di dollari: con questa cifra il big di Redmond chiude la contesa antitrust con il gigante di Armonk, che si è ritenuto danneggiato dalla politica dei prezzi di MS. Si apre una nuova fase di intese?
850 milioni di dollari: con questa cifra il big di Redmond chiude la contesa antitrust con il gigante di Armonk, che si è ritenuto danneggiato dalla politica dei prezzi di MS. Si apre una nuova fase di intese?


Boston (USA) – Microsoft ha tirato fuori dal portafoglio un ricco assegno e nei prossimi giorni lo consegnerà ad IBM come atto che conclude una pesante querelle legale che da lunghi anni divide i due colossi dell’Information Technology. Un assegno da 850 milioni di dollari con cui potrebbe aprirsi una nuova fase nei rapporti tra due dei maggiori player dell’ICT mondiale.

La decisione di Microsoft non è dovuta alla sentenza di un tribunale quanto invece alla strategia dell’azienda di liberarsi dei carichi legali più pesanti, una strategia che ha già portato alla pace con Sun Microsystems e alla fine delle ostilità con America Online , due operazioni che hanno pesato per più di 2 miliardi di dollari sui conti dell’azienda fondata da Bill Gates.

Il versamento ad IBM, che comprende 775 milioni di dollari in cash e 75 milioni di dollari in licenze software, è una conseguenza di quel “trattamento discriminatorio” di cui IBM ha accusato Microsoft e che il giudice Thomas Penfield Jackson inserì nella sentenza antitrust del 2000, una sentenza che tra le altre cose chiedeva la divisione di Microsoft in due diverse aziende, ipotesi poi rientrata grazie al mutato atteggiamento del Dipartimento di Giustizia .

In quel caso IBM, tesi avallata da Jackson, accusava Microsoft di averla costretta a pagare di più per le licenze di Windows pre-installato sui propri computer in vendita. Non solo, il colosso di Armonk aveva accusato Microsoft di ritardare ad arte la concessione delle licenze al fine di rendere più appetibili i PC della concorrenza IBM per quella parte dei consumatori interessati ad acquisire subito i PC con le nuove versioni del sistema operativo Microsoft. In realtà IBM non ha mai formalizzato queste accuse in una denuncia ma in un accordo firmato nel 2003 con Microsoft si è riservata di farlo.

Secondo Brad Smith, avvocato Microsoft, questo nuovo passo avvicina l’azienda all’obiettivo che si è data ormai da anni, quello di risolvere in tempi brevi tutte le maggiori pendenze antitrust. “Questo – ha dichiarato – è un grosso passo in avanti. Siamo entrati in quella che considero la fase finale di questo processo”.

Ma se la pace con Sun ha portato ad una nuova era di collaborazione tra le due grandi società, quella con IBM non è detto che si traduca in un revival di una storica alleanza che vide la stessa IBM e Microsoft lavorare insieme per lunghi anni. Non solo IBM come noto non produce più PC, la sua divisione è passata di recente ai cinesi della Lenovo , ma è anche uno dei player industriali più impegnati sul fronte dell’open source, nemico numero uno per Microsoft.

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Pubblicato il
4 lug 2005
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