Brevetti, parla una PMI italiana

Brevetti, parla una PMI italiana

Una imprenditrice italiana firma una lucida lettera contro i brevetti trasmessa ai nostri parlamentari in Europa, che mercoledì voteranno la direttiva. Il testo integrale
Una imprenditrice italiana firma una lucida lettera contro i brevetti trasmessa ai nostri parlamentari in Europa, che mercoledì voteranno la direttiva. Il testo integrale


Roma – Cari membri italiani del Parlamento Europeo, sono una dirigente di un’azienda che può definirsi PMI (circa 60 dipendenti) che si occupa di software e ritengo che approvare la direttiva danneggi proprio le PMI italiane, cercherò di spiegare il mio punto di vista.

Per introdurre il problema riporto due periodi di un discorso di R. Stallman presidente della Apache Software Foundation che parla della brevettabilità del software in Europa:

“gli sviluppatori e gli utilizzatori di software in Europa si troveranno di fronte ad un grande pericolo se la UE permetterà di brevettare le tecniche di software: il pericolo di essere incriminati per le idee contenute nei software che essi sviluppano e usano.

A differenza del copyright, che protegge la descrizione dell’intero programma ma non le singole idee che lo compongono, la brevettabilità del software consentirebbe un monopolio sull’uso di tecniche generiche. Un programma complesso è la combinazione di migliaia di queste tecniche. Se un paese permette la brevettabilità di ognuna di queste tecniche, un programma complesso può infrangere centinaia di brevetti in un colpo solo…”.

Teniamo realisticamente in conto che in Italia esistono pochissime aziende con prodotti software da brevettare. Solo da pochi anni i system integrator italiani stanno cominciando a muoversi nell’ambito della realizzazione di prodotti che vengono commercializzati o distribuiti con vari tipi di licenze, e principalmente a livello nazionale, difficilmente riusciamo ad aggredire il mercato internazionale.

I prodotti veri, quelli con mercato, sono quelli delle multinazionali che hanno già provveduto a brevettare circa 50.000 “idee” software.

I system integrator italiani nella realizzazione di prodotti custom dovrebbero confrontarsi ogni volta con tutto quanto è stato già brevettato e pagare royalties non per l’uso di prodotti altrui, ma addirittura di idee: questo ci metterebbe in una situazione di svantaggio competitivo enorme e darebbe un brutto colpo all’imprenditoria nazionale del settore per lasciare spazio solo alle multinazionali o comunque solo alle grosse aziende del settore.

E’ quindi per sostenere l’industria italiana già provata dall’attuale situazione di congiuntura, ed in particolare il settore che si occupa dello sviluppo software, che vi chiediamo di votare contro la Software Patents Directive seguendo le indicazioni contenute in http://europarl.ffii.org/amendments.en.html .

Vi ringrazio dell’attenzione e Vi porgo cordiali saluti nella speranza di essere stata chiara e avere portato alla Vostra attenzione il problema nell’ottica delle PMI del settore.

Dott. Alessandra Donnini

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Pubblicato il
4 lug 2005
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