UK: registrate tutto il traffico

UK: registrate tutto il traffico

La pressione sulle autorità inglesi in questi giorni è enorme. La loro proposta? L'Europa conservi per anni i dati del traffico telefonico e delle comunicazioni internet. In nome della Sicurezza
La pressione sulle autorità inglesi in questi giorni è enorme. La loro proposta? L'Europa conservi per anni i dati del traffico telefonico e delle comunicazioni internet. In nome della Sicurezza


Roma – Cinque anni, questo è il periodo di tempo che il Governo inglese ritiene sia necessario adottare in Europa per la conservazione dei dati relativi alle comunicazioni telefoniche ed internet : si parla dei numeri telefonici di chi chiama e chi riceve, del mittente e del destinatario di ogni singola email e di tutti i dati di contorno, come l’ora e il luogo in cui si trova chi chiama con un telefono cellulare.

Ieri il ministro dell’Interno britannico Charles Clarke si è limitato a parlare su The Observer di un periodo “considerevole” spiegando che la richiesta dell’amministrazione Blair verrà formalizzata mercoledì , nel corso della riunione dei ministri dell’Interno della UE.

Alla BBC , Clarke ha dichiarato di ritenere che “i dati delle telecomunicazioni, telefonici o email, che registrano quali chiamate sono state fatte, da quale numero, a chi e quando, siano di grande importanza per l’intelligence. Non parlo dei contenuti delle chiamate, ma del fatto che una chiamata sia stata fatta. Crediamo che sia importante garantire la conservazione dei dati per un periodo considerevole”.

La proposta nasce dal fatto che nei diversi paesi europei vigono normative molto diverse sulla cosiddetta data retention . Sebbene una proposta di direttiva , per il momento ferma, vada incontro alle richieste degli inglesi, i Garanti europei hanno già messo le mani avanti, definendo la conservazione dei dati come intercettazione , e quindi come provvedimento straordinario che va regolato con gli stessi severi limiti dell’intercettazione.

Inutile dire che gli attentati dei giorni scorsi a Londra giochino però a favore della visione inglese. Fino ad oggi solo alcuni paesi europei, e tra questi l’Italia, hanno lavorato per portare la data retention ad un anno, ma la situazione rimane ancora tutta da definire. Quel che succede normalmente, infatti, è che gli operatori conservino quei dati per il solo tempo necessario alla fatturazione dopodiché, in genere tre mesi dopo, quelle informazioni vengono cancellate , divenendo quindi inutilizzabili per i servizi di sicurezza.

Molti i problemi sulla strada della proposta di Clarke anche sotto il profilo gestionale. Operatori telefonici e provider hanno sempre osservato che misure di data retention comporterebbero oneri straordinari per l’archiviazione delle informazioni, nonché notevoli complessità tecniche legate all’eccezionale volume di questo genere di dati.

Queste non sono le uniche proposte che Clarke presenterà al Consiglio, ci sono anche quelle relative alle carte di identità europee, al rafforzamento di Europol nonché allo scambio di informazioni tra i diversi paesi relativi ai passeggeri in transito negli aeroporti europei.

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Pubblicato il
11 lug 2005
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