Roma – Il National Arbitration Forum , pratica alternativa al tribunale per risolvere i problemi legati alla guerra dei domini che da tempo infiamma Internet, ha riconosciuto a Google il diritto di utilizzare alcuni indirizzi occupati da un cybersquatter russo.
Come era stato rilevato da una piccola inchiesta pubblicata da BusinessWeek , un cittadino di San Pietroburgo aveva registrato nel 2000 e nel 2001 alcuni domini dal nome simile a Google, considerati incredibilmente ingannevoli perché basati su comunissimi errori di battitura . Errori che tuttavia sfruttano abusivamente il noto brand Google. Una pratica comune, notissima come typosquatting .
I domini in questione avevano nomi come Googkle, Ghoogle e Gooigle: un ottimo specchietto per le allodole, utilizzato per sfruttare la grande popolarità del motore di ricerca californiano e condurci il traffico di chi sbagliasse la digitazione. Lo squatter russo avrebbe persino usato questi “cloni” di Google per spargere malware , spam e persino virus.
Storie di questo genere sono ormai all’ ordine del giorno : un caso simile, tuttora irrisolto ed avente come protagonista l’ubiqua azienda di Mountain View, è legato ai diritti sull’uso del dominio Froogles .
Tommaso Lombardi